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Regola dei terzi in fotografia: 5 falsi miti smontati definitivamente.

Probabilmente hai ricercato abbastanza nel web, provando a imparare quanto più possibile sulla regola dei terzi in fotografia.

Poi hai preso la tua macchina fotografica, hai applicato le (poche) indicazioni di questa regola… e la tua fotografia non ha sortito l’effetto WOW che volevi.

Magari avrai avuto un risultato così così, ben lontano dalle promesse del post che avevi letto e ti aveva assicurato che bastava inserire l’orizzonte del panorama a un terzo dell’immagine partendo dal basso e… MIRACOLO, fotografia perfetta!!!

Non disperare. E’ come con le offerte di telefonia mobile.

Esattamente come quando ti vendono l’offerta che costa pochissimo e subito dopo che hai firmato il contratto ti arriva una bolletta che ti ammazza. Allo stesso modo anche dietro la regola dei terzi c’è la fregatura, solo che io ti avviso prima.

In questo post ti spiegherò la regola dei terzi, perché funziona o non funziona e smontare i 5 falsi miti su questa regola. Alla fine della lettura conoscerai bene uno strumento fotografico che ti può dare grandi soddisfazioni ma se usato male anche grandi delusioni.

Sei pronto a migliorare le tue fotografie?

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La regola dei terzi spiegata a mia nipote di otto anni

Scrivo di mia nipote di otto anni non perché ti voglia sminuire come fotografo, ma perché mia nipote fa delle domande semplici e banali davanti alle quali io, erudito e troppo complicato zio, devo fermarmi e pensare. Perché sono domande che vanno subito al nocciolo del problema: scomode ed essenziali.

Cos’è la regola dei terzi?

La regola dei terzi è una tecnica fotografica che può essere applicata a ogni soggetto per migliorare la composizione di un’immagine. Permette di creare fotografie bilanciate e nella maggior parte dei casi ci guida a produrre immagini piacevoli.

Regola dei terziLa regola dei terzi consiste nel dividere mentalmente l’immagine utilizzando due linee verticali e due linee orizzontali, come mostrato nell’immagine qui a fianco. A questo punto dovrai semplicemente inserire gli elementi importanti dell’immagine lungo queste linee oppure nella loro intersezione.

Come puoi vedere nell’immagine l’orizzonte è posizionato lungo la prima linea partendo dal basso della fotografia e la capanna all’incrocio di due linee.

Che cosa significa tutto questo?

Perché la regola dei terzi funziona

L’idea è semplice. Una composizione con un soggetto spostato rispetto al centro dell’immagine crea una sensazione all’occhio dell’osservatore più piacevole e dinamica rispetto a posizionare il soggetto nel centro della fotografia. Quest’ultima scelta compositiva è più adatta quando si vuole creare una sensazione di staticità.

La regola dei terzi è estremamente semplice. Quando scatti una fotografia ti devi chiedere solo due cose:

  • Qual è l’elemento più importante della mia immagine?
  • Dove lo devo posizionare utilizzando le linee e le intersezioni della regola dei terzi?

Per i fotografi principianti appassionati di paesaggi è una regola utile a crescere in fretta.

Subito dopo quello di essere troppo pigri per portarsi un treppiede durante le proprie uscite fotografiche, l’errore più comune all’inizio del proprio percorso di fotografo paesaggista è quello di posizionare l’orizzonte al centro della fotografia. La conseguenza è quella di creare una poco piacevole immagine che comunica la sensazione di essere tagliata in due.

Conoscere la regola dei terzi è in questo caso molto utile perché permettere di bilanciare in modo naturale l’immagine e permette al fotografo di scegliere se dare importanza al cielo (orizzonte posizionato sul primo terzo partendo dal basso) oppure al panorama (orizzonte sulla linea del secondo terzo).

Ti segnalo un interessante post dell’ottimo sito Tecnicafotografica.net con alcuni esempi di applicazione.

Ecco un’altra cosa importante…

La regola dei terzi aiuta il movimento del soggetto

Quando stai fotografando un soggetto in movimento fai particolare attenzione alla direzione in cui si sta muovendo. Quasi sempre la scelta giusta è posizionarlo su una delle linee verticali della griglia della regola dei terzi in modo che il soggetto si muova andando verso il centro della fotografia.

Regola dei terziIn questa immagine il soggetto si sta muovendo da destra verso sinistra. Il posizionamento sulla linea verticale di destra è corretto perché rafforza la sensazione di movimento e direzione.

Quindi la regola dei terzi è la soluzione a tutti i problemi? Abbiamo trovato la panacea di tutti i mali e siamo appena diventati i fotografi più bravi in circolazione? Non proprio.

In alcuni contesti questa regola deve essere sicuramente conosciuta e applicata: la fotografia microstock è una di queste situazioni. Contribuire a siti come Shutterstock e Fotolia è un’ottima scuola per imparare cosa è richiesto dal mercato fotografico online e quali tipi di composizione fotografica funzionano meglio.

Ti consiglio di farlo anche solo a scopo didattico, oltre che per guadagnare dalle tue immagini in questo momento dimenticate sul tuo hard disk. Se sei interessato ad approfondire questo argomento puoi scaricare la guida gratuita Vendere Foto Online

Ma quando si tratta di fotografia come forma d’arte, il gioco cambia.

Ecco 5 miti che voglio demolire con te oggi.

Mito #1

Basta la regola dei terzi per creare opere d’arte.

La regola dei terzi funziona così bene che tutti la usano, creando fotografie simili tra loro a scapito dell’originalità artistica. Paradossalmente, è proprio il fatto che sia un ottimo strumento a renderla difficilmente utilizzabile per esprimere arte.

Attenzione: questa regola di composizione non è stata inventata in fotografia. Grandi pittori del passato l’hanno utilizzata per le loro opere. Stiamo parlando di gente come Pierre-Auguste Renoir, tanto per dire.

Regola dei terzi

Ora, non fraintendermi, magari tu sarai anche più bravo in fotografia di quanto Renoir lo era in pittura ma…

  1. Lui dipingeva
  2. A fine ‘800
  3. E non doveva competere con milioni di altri fotografi che utilizzano la regola dei terzi per le proprie immagini.

In sintesi, se il tuo obiettivo è creare arte con la regola dei terzi oggi il rischio è quello della mediocrità dovuta all’assenza di innovazione. La regola dei terzi funziona. Ma crea cliché già visti e rivisti.

Mito #2

La regola dei terzi crea immagini sempre piacevoli.

La regola dei terzi crea immagini spesso piacevoli, a scapito della creatività. Ma ci sono delle situazioni nella quale semplicemente non funziona, anzi, è proprio un errore. Il problema è che essendo una regola la impariamo ma non sappiamo quando romperla con un’eccezione.

E’ il caso delle immagini a taglio quadrato, dove la regola dei terzi è inutile e non contribuisce a migliorare l’immagine. In questo caso un soggetto forte posizionato al centro dell’immagine spesso funziona meglio rispetto alla regola dei terzi.

Oppure quando un soggetto si specchia nell’acqua, che sia o meno un paesaggio. In questo caso posizionare l’orizzonte esattamente al centro della fotografia e sfruttare la simmetria del riflesso rispetto al soggetto porta a dei risultati spesso migliori che seguendo la regola dei terzi.

Mito #3

…ma tutti i professionisti usano la regola dei terzi!!!

Balle. Non c’è correlazione tra professionalità in fotografia e l’utilizzo di questa regola. Un fotografo che si occupa di pubblicità la utilizzerà quasi sempre, un fotografo impegnato in una ricerca artistica quasi mai. L’utilizzo della regola non ha nulla a che fare con il livello di professionalità del fotografo.

E’ però vera un’altra cosa: tutti i professionisti conoscono la regola dei terzi e la tengono come strumento utile nella loro cassetta degli attrezzi fotografica.

Mito #4

La regola dei terzi è il migliore modo per creare movimento nell’immagine.

Questo mito è vicino alla verità, ma non è la verità. E’ sicuramente vero che utilizzare la regola obbliga l’occhio dell’osservatore a muoversi meglio all’interno della fotografia ed esplorare l’intera immagine. Ma la regola non è il migliore modo per creare movimento nella fotografia.

La psicologia della Gestalt oltre un secolo addietro aveva individuato forme ben più efficienti per creare la sensazione di movimento in un’immagine. Probabilmente la più funzionale a questo scopo è l’arabesco.

Regola dei terzi

Lo hai mai visto in arte? Sono sicuro di sì, anche se non ti ricordi. Ad esempio c’è un tale Vincent Willem Van Gogh che l’ha utilizzata piuttosto spesso, è non se la cavava affatto male in pittura…

Regola dei terzi

Ogni volta che riesci a includere una forma ad arabesco all’interno della tua fotografia questo porterà a una sensazione di movimento molto più potente dell’applicazione della regola dei terzi.

Mito #5

La regola dei terzi è stata creata dagli artisti dell’antichità per dare armonia.

Balle, un’altra volta. La regola dei terzi è stata documentata per la prima volta da John Thomas Smith nel 1797.

Gli antichi, ovvero questi misteriosi esseri a cui si attribuisce credibilità solo perché lontani nel tempo, per comporre in scultura e pittura usavano: l’arabesco, la simmetria dinamica, le linee di coincidenza, linee radianti, elissi, disposizioni triangolari… e chi più ne ha più ne metta.

Sì, magari usavano anche la regola dei terzi, ma di sicuro non era il primo strumento compositivo che gli veniva in mente.

Non c’è correlazione tra gli antichi (greci? Romani? Boh?) e le nobili origini di questa regola.

Conclusioni

Michael Freeman, conosciuto per la sua fotografia e come scrittore di libri sulla composizione fotografica, sulla regola dei terzi ha scritto:

E’ probabilmente il peggiore suggerimento sulla composizione che posso immaginare. Noi stiamo facendo fotografia, non facciamo ingegneria con regole per fare cose accurate, prevedibili e ripetibili… Esattamente l’opposto di quello che vuoi da una fotografia interessante e sorprendente.

Il problema con la regola dei terzi, e il motivo per il quale è diventata così famosa, è che è facile e funziona.

La composizione fotografica generalmente è vista come qualcosa di astratto, senza un modo sicuro di capire se siamo davanti a una buona o cattiva immagine. Anche i fotografi veramente bravi possono avere momenti di difficoltà nel trovare una giusta composizione e la regola dei terzi ci toglie dall’impiccio diventando la panacea per tutti i mali.

Questa regola funziona, è veloce, è pratica, ma ti fa pagare un prezzo alto: la regola dei terzi è il migliore modo per comporre la tua fotografia esattamente come tutti gli altri.

 

Paolo

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