In questo secondo appuntamento cerchiamo di concludere alcuni ragionamenti su un tema che spesso fa venire il mal di pancia al fotografo microstock: l’utilizzo delle liberatorie. Se hai perso il primo post puoi ritrovarlo qui. Tutto questo ti aiuterà ad evitare di fare come me, che qualche tempo fa ho inviato la fotografia che vedi qui a fianco dell’interno del Louvre di Parigi e poi mi sono stupito che non sia stata accettata dalle agenzie microstock (e bravo Paolo, continua così!)
Dopo avere scritto cosa richiede una liberatoria, vediamo adesso alcuni soggetti liberamente fotografabili e vendibili nelle agenzie microstock. Attenzione: si tratta di regole generali soggette a diverse interpretazioni più o meno restrittive a seconda del paese in cui vengono applicate.
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Proprietà che non richiedono la liberatoria
- Panorami cittadini: ok se contengono molteplici edifici e sono rimossi i simboli riconoscibili (es. cartelli pubblicitari, insegne, numeri civici…)
- Proprietà pubbliche dall’esterno: scuole pubbliche, edifici governativi, parchi…
- Luoghi famosi se classificati di pubblico dominio. E qui c’è da impazzire: la Statua della Libertà è di pubblico dominio, ma il London Eye no e quindi non si potrebbe fotografare e inviare in agenzia senza property release. Come si fa a saperlo? Nessuno te lo dice, bisogna informarsi. Stesso dicasi per il simbolo di Las Vagas, che è di pubblico dominio e pertanto dovrebbe essere accettato dalle agenzie, mentre lo Stadio Olimpico di Pechino no.
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Insomma: una situazione decisamente confusa
Assolutamente sì. Qui di seguito puoi trovare la casistica di alcune situazioni ancora più curiose.
- Torre Eiffel: ok se fotografata di giorno perché di pubblico dominio, no se fotografata di notte perché l’illuminazione è coperta da diritti d’autore.
- Buckingham Palace: ok se fotografato dall’esterno del perimetro, no se fotografato all’interno del perimetro della proprietà. In generale, tutte le fotografie scattate all’interno di proprietà presentano maggiori restrizioni sulla diffusione delle immagini.
- Automobili: ho trovato un’agenzia microstock che non accetta fotografie di automobili se la parte dell’immagine che riproduce l’auto copre più del 60% della superficie della fotografia (e come fanno loro a misurarlo? E, soprattutto, come facciamo noi a misurarlo?)
- Giocattoli. Il singolo giocattolo non è quasi mai fotografabile, ma è accettato se non è soggetto principale dell’immagine e inserito in un contesto più ampio. A meno che non sia un personaggio di notorietà pubblica e tutelato in modo forte dalla legge come i personaggi Disney. Ma che senso ha che il pupazzo di Topolino abbia più diritti della bambola di pezza di mia nipote? Razzismo tra pupazzi?
- Il panorama della Val d’Orcia è coperto da copyright e non utilizzabile in pubblicità. Giuro che non me lo sono inventato: qui trovate la notizia. Capisco le esigenze di proteggere la Val d’Orcia che amo, ma se io fotografo la tipica fila di cipressi toscani a chi la chiedo la liberatoria? Al cipresso? Oltre quanti cipressi nell’immagine sono considerato fotografo fuorilegge del panorama?
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Fotografo microstock: istruzioni per almeno sopravvivere
Caro Giorgio, che mi hai scritto qualche settimana fa chiedendomi delucidazioni su come funzionano le liberatorie, come vedi la situazione è teoricamente chiara ma praticamente un casino. Ti posso dare qualche dritta di massima, che spero possa aiutare te ed i lettori di questo blog se non ad avere le idee chiare almeno a rischiare il minimo possibile.
- Se stai preparando un viaggio fotografico, informati prima sui documenti tutelati da proprietà. Con Internet si impiegano veramente pochi minuti ed io stesso lo faccio regolarmente prima di partire.
- Rimuovi sempre tutto ciò che è troppo riconoscibile: loghi, marche, nomi di locali, numeri civici di edifici. Questi sono tutti rifiutati dagli ispettori delle agenzie microstock a priori.
- Se sei nel dubbio, includi la proprietà che vuoi fotografare in un’immagine che ritrae una situazione complessiva evitando di farla diventare soggetto principale.
- Il consiglio più prezioso: lo spazio alla discrezione se accettare o meno un’immagine da parte delle agenzie è veramente enorme. La stessa immagine può essere accettata nella stessa agenzia se capita in mano ad un diverso revisore oppure su un’agenzia diversa. Se hai un soggetto veramente buono e non sai se sarà accettato ma ti senti ragionevolmente tranquillo sul non violare i diritti altrui, realizza diverse immagini dello stesso soggetto cambiando inquadratura e inviandolo a diverse agenzie. Aumenterai la possibilità che l’immagine entri nel circuito di vendita se non dalla porta principale, almeno dalla finestra.
Un abbraccio e un incoraggiamento a tutti
Paolo
Il copyright è sempre un argomento controverso. Comunque sia, ieri mi sono imbattuta su alcune spiegazioni sul sito Istock che sono parecchio esaustive, ma, come dici tu, possiamo prenderle come punto di riferimento e non come regole ben precise dato che ogni sito tratta il copyright secondo proprie definizioni. Nel suddetto sito però, si trova anche la lista degli edifici che sono coperti dal copyright, fattore non poco trascurabile. Buon lavoro a tutti.
Agata
Paolo,
il discorso sulla liberatoria relativa alla proprietà è (più a meno) chiaro.
Ma è sempre possibile inviare foto e poi “taggarle” come ad uso esclusivamente editoriale.
Questo processo avviene automaticamente con 123RF, mentre per altri è necessario creare una descrizione dedicata, come per esempio su Alamy. E le altre agenzie ?
Tu sai come posso proporre a Shutterstock delle foto “editoriali” ? Come vanno compilati i vari campi Exif ?
Come riportato nel sito nell’esempio del Colosseo: “Exterior and Interior images of the Colosseum are acceptable for editorial use with a proper caption.” ???
Un’altra cosa sono le liberatoria relative alle persone.
Se si fotografa la folla per strada oppure allo stadio, anche con volti di persone riconoscibili, questa può essere venduta senza liberatoria ? Mi sembra che per alcune agenzie sia proprio così.
Per quanto riguarda le vendite (che è la cosa più importante del Microstock) come sta andando ?
Io ho un calo consistente su CanStockPhoto e 123RF, mentre si stanno risvegliando BigStock e Alamy.
Inoltre da quando Istock si è accorto di avermi dato troppi soldi (e adesso se li sta riprendendo), le accettazioni sono notevolmente incrementate, forse per scusarsi ?!?
Un saluto.
Ciao Federico,
Mi scuso se nei due articoli sul tema non sono stato esauriente. L’obiettivo era dare una panoramica generale sulla property release partendo proprio da una mail di un lettore, Giorgio, che si era visto rifiutare una fotografia di una maschera africana perché priva di liberatoria. Per questo non ho toccato il tema della model release (liberatorie sull’immagine delle persone). Comunque ho segnato sul mio notes degli appunti: la prossima volta sarò più esauriente e grazie dell’osservazione!
Giustamente sottolinei la possibilità di inviare una fotografia come proposta per il mercato editoriale. E’ un tema su cui sono un po’ tiepido per motivi di domanda del mercato. Il CEO di Shutterstock in una recente intervista rilasciata qualche giorno fa (la trovi qui: http://www.forbes.com/sites/stevenbertoni/2014/03/07/free-getty-images-no-threat-to-photo-market-says-shutterstock-ceo/ ) sottolinea come il 99% del business dell’agenzia sia destinato a un mercato commerciale. Per dirla con le sue parole “vendiamo a business che vendono altra roba”. Se lui ha ragione (e suppongo che almeno abbia la competenza per averla), proporre fotografia editoriali limita enormemente le possibilità di mercato. E’ vero che la mia foto dell’originale del David di Michelangelo potrà vendere a chi sta preparando un libro scolastico di arte (per fare un esempio, non certo l’unico), ma è veramente una fetta piccola di mercato. Per questo limito al massimo le fotografie che possono essere vendute esclusivamente come editoriali.
Per quanto riguarda le vendite: confermo la mia top 3, Shutterstock (53% del totale del mio ricavato nel 2014), Fotolia (20%), 123RF (6%). Alamy dorme. Peccato per iStock perché ha rallentato e anzi, come a te, mi stanno richiedendo i soldi indietro!!!
Ciao Paolo, Complimenti per il blog.
Volevo chiederti se esiste una liberatoria che può essere valida per i maggiori siti microstock, senza dover ogni volta stampare e compilare una per ogni sito.
Grazie in anticipo per eventuali suggerimenti/chiarimenti.
Ciao Miriam,
Agli ordini! Ecco il link:
http://microstockhelper.com/microstock-tools/model-releases/
In verità ci sono molteplici versioni di liberatorie generiche, ma il sito Microstockhelper mi piace più degli altri. L’area Microstock Tool è molto interessante.
A presto!
Ciao Paolo, sono Giorgio. Ti ringrazio per questi post che hanno preso le mosse da una sollecitazione.
Quel che mi fa sorridere è che anche qualora uno, come ho fatto io ultimamente, decida di abbracciare la via breve dell’aggiramento delle liberatorie per alleggerire come dicevi tu il proprio workflow sgravandolo dall’onere delle release, ecco che senza volerlo ci finisce lo stesso. Ho fotografato ad esempio un set di pennelli per pittura a olio che mia madre usava 40 anni fa. Nemmeno li ho ripresi integralmente. Non si leggono marchi né altre diciture. Risultato? Ti lascio immaginare. Potenziale infrazione di copyright (ma altri microstock hanno accettato). Cioè non so più che mettere sul mio banchetto da still life. O mi rifugio nel food (con prodotti del mio orto, naturalmente) o nell’astrattismo più spinto. A volte è frustrante. E’ vero che “vendiamo” a chili e che dunque dobbiamo mettere in conto delle “perdite” durante il nostro flusso commerciale, però a volte, specie nello still life, dove dietro a uno scatto banale magari c’è del tempo non trascurabile di preparazione del set, rimane comunque dell’amaro in bocca. E verrebbe la voglia di capire se soggetti simili che sono in vendita sui microstock siano davvero corredati da liberatoria.
Comunque sia, grazie per l’attenzione che mi hai dedicato!
Giorgio
c’è un problema però molto grosso, parliam della val d’orcia che mi pare quella con il copyright più strampalato che esista, io scatto un panorama a san quirico e devo prendermi la liberatoria… oppure vieni a firenze e alcune statue anche se all’aperto sono coperte da copyright, ovvero devi pagara un tot al polo museale fiorentino, ecco ma andando nel tecnico io fotografo che lo faccio di professione devo essere informato se un panorama naturale è sotto copyright, se un albero della val d’orcia deve avere una liberatoria, altrimenti io come faccio a sapere cosa è giusto fotografare e cosa no… vado avanti nel discorso, sono stato a santorini e ho fatto degli scatti a santorini in generale, pure santorini è coperto da copyright? devo imparare il greco e informarmi al comune? e gli stranieri in val d’orcia come fanno a sapere la regolamentazione di san quirico? … vado ancora avanti nel mettere un altro punto interrogativo, il mio contratto è su fotolia, shutter o istock ad esempio, quindi io non faccio un contratto in italia lo faccio o in usa o in canada, non essendoci la legislazione italiana ma quella americana potrebbe anche essere veritiero il fatto che nessun comune può imporre un copyright a un semplice panorama e quindi alla fine cadere tutto… con questo sono casi limite che rispetterò se san quirico non vuole gli scatti son problemi suoi, c’è tutto il resto del mondo da fotografare e la pubblicità ha fatto il successo della val d’orcia …. quindi possono pure criticare o lucrare sulla nostra attività ma alla fin fine noi gli abbiamo fatto comodo e non penso che gli gioverà aver meno riprese pubblicitarie così in val d’orcia così in alcuni monumenti ( monumenti ma non il ponte vecchio o le copie del david )
Francesco, che dire…nulla, condivido tutto.
Grazie del tuo commento
Paolo
esiste una liberatoria che va bene per tutti gli stock?
Ciao Francesco,
Qui c’è un link che probabilmente può esserti utile:
http://melissaking.ca/wordpress/model-release-form-for-micro-stock/
A presto
Paolo
buona sera mi è stata rifiutata una foto della mitica 2cv da (fotolia) perchè non ho una liberatoria, ci vuole? e a chi chiederla alla citroen mi sembra strano tutto questo è vero?
mi scusi allora perchè hanno accettato una foto di una bicicletta?
grazie
Buongiorno Antonio,
Fotolia ha ragione: ci vuole la liberatoria. Per quanto riguarda la bicicletta è probabile che l’abbiano accettata perchè non aveva in se elementi distintivi che ne caratterizzassero un disegno depositato (e quindi un copyright).
Paolo
ok grazie, e a chi chiederla alla citroen? ho visto su fotolia altre foto di auto tutti hanno la liberatoria…intanto Auguri
Ciao Antonio,
Onestamente non saprei a chi chiedere una liberatoria alla Citroen. Però ti faccio gli Auguri di Buon Anno!
Paolo
Buongiorno,
Paolo riprendo questo interessante post per chiederti se tu o qualcuno dei frequentatori nel frattempo ha trovato qualche altra informazione o sito su monumenti o paesaggi coperti da copyright ( soprattutto a Roma ) . Ho cercato su internet ma non fanno menzione di nulla , né tanto meno sul sito del comune di Roma circa Castel Sant’Angelo , le statue e le rovine lungo l’Appia Antica,Colosseo, il Palazzo di Giustizia ( Palazzaccio) , la barbaccia , Piazza di Spagna , il Pincio , Piazza del Popolo … e non continuo con la lista perché sarebbe un po’ lunga .
Ciao Antonio,
Un’elenco dei monumenti romani coperti da diritti di pubblicazione sarebbe molto utile, ma purtroppo non ho informazioni relative all’esistenza di una simile lista.
Mi spiace!
Ciao Paolo, intanto complimenti per il blog. Sono entrata da pochissimo nel mondo microstock e ho ancora le idee molto confuse su vari argomenti ed ovviamente anche sul famigerato argomento “cosa si può fotografare cosa no”! Mi chiedevo se si possono vendere su microstock foto ad opere di Street art (ad esempio i cartelli stradali del famoso Clet che si possono trovare in giro per Firenze). Non sono riuscita a trovare nessuna informazione in merito. Grazie
Ciao Erica,
Il tema è decisamente complesso. Ti consiglio l’articolo https://www.fotoguadagnare.com/vendere-foto-online-microstock/microstock-liberami-dalla-liberatoria-12/
A presto!
Paolo
Ciao Paolo,
mi è più o meno chiaro quando devi chiedere una liberatoria quando fotografi una persona, già meno se si tratta di persone dentro un panorama, ma quando fotografi un edificio, pur rimuovendo numeri civici, loghi, etc, come fai a fare la foto ed essere tranquillo che non ti vengano a bussare alla porta chiedendoti di pagare qualche diritto che inconsapevolmente hai violato?
Esistono risorse online a cui far riferimento (ho trovato questa lista di Shutterstock, ma mi pare poco esaustiva: http://www.shutterstock.com/blog/contributor-resources/legal/stock-photo-restrictions/ ) oppure ti affidi a ricerche su Google, e se si con che chiavi effettui le tue ricerche?
Per esempio: dovessi tu fare un viaggio a Edimburgo, o a Stoccolma, o a Madrid, ma anche a Genova o Milano, come fai a sapere preventivamente quali sono gli edifici che è meglio lasciar perdere?
Grazie
Buongiorno Claudio,
Purtroppo non esiste una pozione magica che risolva i problemi del fotografo in cerca della sicurezza nell’utilizzo delle liberatorie. Personalmente mi documento prima di partire per un viaggio fotografico utilizzando Google, ma non mi risulta che esista un unico sito che riassuma tutti i monumenti soggetti a copyright di una città.
A presto
Paolo
sapete se i graffiti sui muri o oggetti abbandonati per strada ( spesso a Roma ho visto materassi abbandonati vicino ai cassonetti il giorno prima e il giorno dopo coperti con dipinti dei bellissimi soggetti di fantasia ) oppure le immagine sacre dei “madonnari ” sono coperti da copyright ?
Scusa Paolo ma ti vorrei chiedere un consiglio circa shutterstock cioè :
ho mandato alcune foto che ho fatto a delle riproduzioni litografiche ( di libero dominio ) e me li hanno respinti perché pensano coperti da copyright . Gli originali credo che siano del fine 800 e quindi riproducibili sia litograficamente che fotograficamente , tu credi che li posso contattare e spiegargli questo ? oppure è l’obiezione è una di quelle cose che di per se non accettano … ?
Ciao Antonio,
Non vedo particolari problemi a fare valere le tue ragioni previa dimostrazione della loro fondatezza. Spesso gli ispettori devono ragionare per generalizzazioni e non conoscendo il singolo caso è possibile che lo abbiano giudicato con una certa frettolosità.
Trova un minimo di documentazione che dimostri la fondatezza della tua posizione e inviala in allegato agli ispettori. Non saresti il primo a ricevere una correzione di giudizio!
Paolo
Grazie come al solito !!!
ciao fabio ho un problema ma non so se te puoi aiutarmi del tutto, comunque lo posto qua: eccolo il problema! http://it.123rf.com/search.php?word=golden+lane+prague&imgtype=0&t_word=golden+lane+prague&t_lang=it&oriSearch=golden+lane&orderby=2&srch_lang=it
sono stato a praga ho fotografato la golden lane ma se vado nelle varie agenzie molti fotografi hanno messo il vicolo d’oro del castello di praga royalty free e non editorial… a mio parere è editoriale, entro in un museo e anche se ho pagato 2 euro per poter fare le fotografie non penso che sia possibile la rivendita del vicolo più famoso della repubblica ceca… quindi io la ho messa editoriale ma il dubbio adesso mi rimane, se vedi il link che ho messo, c’è un buon 50 e 50 tra editoriali e non… sia chiaro se vi sono problemi colui che ne risente è solo il fotografo responsabile della messa in vendita.
Sarei per l’editoriale.
Paolo
Ciao Paolo! Sono Maria e, intanto, ti faccio tanti complimenti per i tuoi libri e per i preziosi consigli che elargisci. Ti scrivo perchè anche io, come tutti coloro che hanno commentato il tuo articolo, sto sbattendo la testa contro la questione delle liberatorie. Piccola premessa che ritengo utile per farti capire il mio campo di azione: sono un’archeologa e mi capita spesso di andare in giro per l’Italia per questo motivo (e nei giorni in cui non svolgo attività visito in compagnia le città d’arte che ci sono nelle vicinanze del luogo in cui mi trovo). Per questo motivo, ho un archivio abbastanza vasto di foto che sono soprattutto di: musei, fotografia di strada, architetture (esterni per la maggior parte: facciate di chiese, di palazzi, fontane, et similia). Da settembre, avendo conosciuto il tuo blog e avendo scovato i tuoi libri girovagando online, ho deciso anche io di ottenere qualche piccolo guadagno attraverso il microstock e come prima agenzia a cui iscrivermi ho scelto Fotolia. Passo passo ho iniziato anche ad informarmi sulla questione delle liberatorie, ma per il tipo di fotografie che compongono soprattutto il mio portfolio (esterni di architetture, come accennavo) non sto capendo più nulla (anche perchè, come avete detto in qualche commento, non esistono liste complete dei monumenti protetti di ogni città). Ho notato che Fotolia, quando senza saperlo mi sono trovata a violare il diritto di proprietà intellettuale, mi ha prontamente fermata bocciando le mie foto e questo mi ha fatto sentire sollevata perchè ho pensato che dove non sarebbero arrivate le mie conoscenze in campo legislativo sarebbero arrivati invece i “controllori” di fotolia. I problemi e soprattutto i dubbi hanno iniziato ad attanagliarmi quando ho deciso di seguire il consiglio che più fotografi danno online a chi si dedica alla vendita di foto al microstock: non dare l’esclusiva ad una agenzia ed iscriversi anche su altre piattaforme per incrementare i guadagni. Iscrivendomi a varie agenzie ho notato che non solo alcune agenzie mi permettono di vendere (anche con licenza commerciale!) foto che fotolia mi ha bocciato causa violazione di proprietà intellettuale, ma che una stessa agenzia talvolta accetta una foto e mi boccia la successiva (con lo stesso soggetto magari ripreso da un’altra angolazione) affermando che c’è violazione di proprietà intellettuale (ma entrambe le foto ritraevano solo l’esterno del monumento, senza persone nei paraggi o loghi commerciali. Perchè bocciarne una ed accettare l’altra?). Una delle ultime piattaforme su cui mi sono iscritta è EyeEm, partner di Getty, e ci sono delle foto che mi sono state accettate solo come editoriali, mentre per Fotolia sulle stesse foto non c’è il problema della violazione della proprietà intellettuale. Ho diverse domande in proposito. La prima è: come devo comportarmi? Ho paura di violare più e più leggi, a seconda dell’agenzia con cui riesco a vendere. La seconda è: anche se avessi bisogno della liberatoria, a chi devo scrivere per ottenerla? Per esempio: per vendere le foto del Vittoriano dovrei scrivere al Mibact (anche se nella pratica non saprei effettivamente a quale ufficio del Ministero rivolgermi), e per vendere foto della Basilica di San Pietro dovrei scrivere direttamente al Vaticano? E per le Chiese meno importanti? Alla Curia di competenza? La cosa rischia di diventare complessa. Terza e ultima domanda: tecnicamente un’agenzia dovrebbe darmi il via libera per una vendita con licenza commerciale dopo essersi assicurata che non ci sia necessità di liberatoria alcuna per la mia foto, giusto? E se l’agenzia si sbagliasse? Io come faccio a sapere che l’egenzia si è sbagliata e che devo procurarmi una liberatoria? Spero di non essere stata troppo confusionaria nello spiegarti i miei dubbi e le difficoltà che sto incontrando. Se ti va di guardare le mie foto per darmi un tuo giudizio “legale”, in base alla tua esperienza, ti lascio qui il link dell mio portfolio più completo che è quello di EyeEm. Grazie in anticipo per l’attenzione che vorrai concedermi! Tanti Saluti!
https://www.eyeem.com/u/mariamento
Ciao Maria,
Vado subito al nocciolo del tuo commento.
1) Comparare i criteri di accettazione delle diverse agenzie è inutile e fa perdere tempo. Spesso anche all’interno della stessa agenzia ispettori diversi accettano o meno immagini a loro arbitraria scelta. Non è giusto, ma è così, quindi è abbastanza normale che immagini dello stesso soggetto ti vengano accettate o scartate anche dalla stessa agenzia.
2) Ultimo responsabile della violazione di un diritto d’immagine è il fotografo. Anche questa non è una buona notizia: ammesso che qualcuno faccia causa per un utilizzo non consentito di una tua immagine, ammesso che il sito microstock riesca a dimostrare la tua responsabilità, la fine della storia è che il fotografo è responsabile
3) Le agenzie non conoscono tutti i monumenti di tutto il mondo e i dettagli della loro copertura di diritto d’immagine, quindi possono sbagliare. Il fatto che un’agenzia abbia accettato una tua immagine non vuole dire che tu possa venderla senza avere grattacapi se questa è coperta da diritti.
4) Soluzione? Se sei nel dubbio vendi un’immagine precisando un utilizzo editoriale e non commerciale.
A presto
Paolo
Ciao Paolo,
Mi interesserebbe approfondire la questione dei diritti d’autore, in particolare per quanto riguarda le fotografie a monumenti storici italiani, che sono uno dei miei soggetti preferiti. In teoria monumenti storici antichi sono patrimonio pubblico e non dovrebbero avere diritti… ma la paura di incappare in qualche sanzione è grande.
Ho trovato queste indicazioni nelle pagine di supporto di fotolia:
https://helpx.adobe.com/it/stock/contributor/help/property-release.html
Sono molto generiche. Come ci si regola se si vuole avere informazioni certe sui diritti di un monumento specifico? Da quello che ho capito se si fotografa un monumento pubblico dall’esterno e da un suolo pubblico non ci dovrebbero essere problemi, ma è sempre meglio essere sicuri…
Grazie
Massimo
Ciao Massimo,
A mia conoscenza non esiste un documento complessivo di tutti i monumenti del mondo che descriva cosa è soggetto a copyright e cosa no. A complicare le cose, lo stesso monumento può essere non soggetto a copyright di giorno ma esserlo di notte (come la Torre Eiffel, le cui luci notturne sono coperte da diritti d’autore).
L’unica soluzione è quella di informarsi caso per caso. Se sei nel dubbio, vendi mediante licenza Editorial.
A presto
Paolo
La licenza Editorial cosa comporta? qual’è la differenza?
Si possono vendere le stesse immagini a banche immagini differenti, oppure bisogna fare delle modifiche per differenziare le immagini?
Grazie
Massimo
Ciao Massimo,
Ecco l’ottimo articolo di Daniele Carrer sul tema: https://stockfootage.it/copyright-licenza-editoriale-commerciale/
Sì, puoi vendere le stesse immagini a più agenzie purché tu non scelga di dare l’esclusività (io vendo immagini a 25 agenzie).
A presto
Paolo
Buongiorno, complimenti per il blog che ho scoperto oggi e sto leggendo con piacere! Mi sono soffermato su questo articolo anche se conosco abbastanza le problematiche dei copyright perchè sono molti gli aspetti ambigui e difficili da valutare. Vedo che una linea comune è quella di concedere le foto per uso editoriale in caso di dubbio, ma in questo caso le vendite saranno drasticamente ridotte; ci sono però microstock che accettano quasi tutto ma a questo punto il problema è che il fotografo resta comunque responsabile della sua opera anche se il revisore l’ha approvata per uso commerciale. Sicuramente le agenzie hanno avuto parecchi problemi legali ma quello che mi chiedo è se veramente fanno rivalsa sugli autori anche se nel loro diritto, sei a conoscenza di casi in cui i fotografi hanno avuto problemi legali coi microstock con cui lavorano?
Ciao Ermes,
Grazie per il tuo commento.
Sono a conoscenza di un solo caso in cui un’azienda ha utilizzato un’immagine editoriale (nello specifica un ritratto) per pubblicizzare un prodotto alimentare. Naturalmente il soggetto del ritratto ha fatto causa e vinto. Il fotografo è stato chiamato a giudizio e (per fortuna e per correttezza) avendo inserito l’immagine come editoriale ne è uscito senza problemi.
Penso che il numero di cause contro fotografi microstock che hanno utilizzato impropriamente la categoria uso editoriale/commerciale sia piuttosto limitato, ma questo non ci esonera dalla nostra responsabilità di essere corretti.
Grazie e a presto
Paolo
Grazie per la pronta risposta! Certo si fa il possibile per essere corretti, ma è difficile anche essere informati, per esempio scopro solo ora che la Val d’Orcia è coperta da copyright, ma solo nel comune di San Quirico e il David di Michalangelo dall’anno scorso è tutelato; ora non so se eliminare le foto già accettate da siti come Adobe che non prevedono l’editoriale. E’ un mondo complicato!