Ma perché è importante fare fotografie che funzionano?

Questa settimana abbiamo davanti agli occhi un bel portfolio fotografico: quello di Enrico, che ci scrive per avere qualche dritta su come migliorare. Ne approfittiamo per parlare di questo concetto particolarmente importante per chi fa fotografia microstock: le mie fotografie, funzionano?

Ecco la mail di Enrico:

.

.

Paolo,

con molto piacere sottopongo alla tua attenzione i miei scatti. Ogni tua considerazione, e quella degli amici del sito, sarà la benvenuta.
Istockphoto :http://italiano.istockphoto.com/search/portfolio/10459302#13c7cc09;
Fotolia (dove sto incontrando maggiori difficoltà) : http://it.fotolia.com/p/202410342 ;
infine http://it.123rf.com/profile_schizzo63 su 123rf. Mentre su Bigstockphoto vogliono le keywords in inglese e le devo ripresentare.
Attendo con vivo interesse!

Un caro saluto Enrico

.

Tutte le immagini utilizzate per questo post sono di Enrico. Pronti a curiosare nel suo portfolio fotografico? E vai!

.

Prima delle immagini

Prima di visionare le immagini di Enrico, possiamo farci un’idea della sua impostazione di lavoro dalla mail che ci ha scritto. Enrico ha scelto delle buone agenzie: Fotolia, iStock, 123RF…  la grande assente è Shutterstock. Non sappiamo se questa agenzia non sia stata inclusa per scelta dell’autore o meno, ma in ogni caso il suggerimento è quello di prenderla in considerazione nel momento in cui si sceglie di fare sul serio.

Per quanto riguarda il portfolio di Enrico su iStock questo è composto ad oggi da 76 immagini, mentre su Fotolia siamo a un numero inferiore. Molti scatti di Enrico sono assolutamente interessanti e vendibili, ma il numero di fotografie online è veramente basso per aspettarsi risultati economici concreti a breve termine.

A prescindere dalla qualità del portfolio fotografico, c’è una massa critica di immagini sotto la quale nel mondo del microstock non c’è resa tangibile. E’ difficile dare un numero, ma un portfolio fotografico sotto le cinquecento immagini rischia di dare pochi frutti.

Ultima nota sul tema della lingua inglese per l’inserimento dei metadati. Bisogna avere pazienza, ma il mondo della fotografia microstock è prevalentemente anglosassone. Non è necessario sapere scrivere e leggere in inglese a livelli avanzati, ma la conoscenza almeno scolastica è richiesta. Anche perché altrimenti diventa veramente difficile non solo inserire le keyword, ma lo stesso relazionarsi con le agenzie di fotografia microstock. Ne approfitto per rispondere ai lettori che più volte mi hanno contattato per chiedermi in quale lingua inserire le keyword. La risposta è: in inglese. Da subito e senza pensarci due volte.

.

Immagini che funzionano?

Uno dei concetti centrali del microstock è che le immagini non devono essere belle: devono funzionare, altrimenti non vendono.

.

Un’immagine che funziona è un’immagine che risolve un problema al mio cliente.

.

Nel caso di Enrico, immagini belle e funzionanti coincidono e questo fa onore a lui e piacere a noi che curiosiamo nel suo archivio fotografico.

Enrico ha scelto di non includere persone riconoscibili nei suoi scatti. E’ una strategia che ha due conseguenze:

  • Semplifica la vita. Non c’è la complicazione dei model release, nessun mal di pancia per rincorrere una firma su un foglio di carta, upload facilitato perché non devi allegare il documento alla singola immagine…
  • …ma la seconda conseguenza è che il mercato cui ci si rivolge diventa più piccolo. Questo perché l’elemento umano vende e le immagini senza liberatoria sono anche quelle maggiormente inflazionate perché facili da scattare.

Semplicità in cambio di guadagni più contenuti. Ne vale la pena? Non lo so. La scelta dipende dal singolo fotografo e l’unica risposta corretta è scegliere lo stile fotografico e lavorativo che più ci fa felici al mattino quando ci alziamo.

.

I punti di forza del portfolio fotografico di Enrico

  • Diversificazione della tipologia d’immagini. Nel portfolio troviamo trattati diversi temi: still life, panorami, natura, architettura, food…
  • Diversificazione dello stile fotografico. Questa è la cosa che mi ha colpito di più di Enrico: le fotografie sono spesso stilisticamente così diverse da sembrare essere state scattate da diversi fotografi. Si passa da immagini vintage a panorami turistici tipo cartolina, da immagini fortemente elaborate in postproduzione a immagini minimaliste. Insomma: un misto di stili diversi che, se da un lato non sarebbero certo l’ideale per la realizzazione di una mostra tematica, nel caso del microstock invece premiano.
  • Capture1Occhio per i dettagli. La capacità di vedere nel piccolo è una di quelle abilità fotografiche che conduce allo stupore dell’osservatore. E’ anche una delle più difficili da imparare. Enrico dimostra in queste immagini di sapere guardare dettagli che passerebbero normalmente inosservati.

.

I punti di miglioramento del portfolio

  • Capture6Composizione. Qua e la abbiamo delle immagini che zoppicano un po’ da questo punto di vista. Ad esempio, la stella marina dell’immagine qui a lato. O la stella è posizionata al centro del fotogramma, o è a lato (magari seguendo la regola dei terzi), ma messa al centro ma non proprio rischia semplicemente di essere una fotografia sbagliata. L’articolo Facciamoci notare! Composizione fotografica e microstock può essere di aiuto.
  • Vignettatura. A Enrico piace tanto. E in sé non è una cosa negativa, perché comunque è di moda e guida l’occhio del pubblico. Attenzione solo a non usarla dove non necessario e a non eccedere con l’intensità.
  • Capture2Abbassiamoci! La fotografia del micione qui a fianco mi piace tanto e anche la vignettatura ci sta bene, ma ricordiamoci sempre che per i ritratti (anche di animali) dobbiamo portare la fotocamera all’altezza degli occhi del soggetto. Questo può fare la differenza tra una bella e ottima fotografia. In questa specifica immagine, abbassarsi di dieci centimetri avrebbe aiutato.
  • Capture3Abbinamento dei colori. Ottima l’idea di includere il genere food nel tuo portfolio, ma a volte la scelta dei colori utilizzati sul set fotografico dovrebbe essere più ragionata. Il piatto di struffoli qui a fianco è un ottimo soggetto, ma la tovaglia disturba molto. Se lo scatto è stato ripreso fuori dallo studio, anche un semplice tovagliolo bianco su cui appoggiare il piatto può essere utile a togliere dallo sfondo elementi troppo invasivi. Sul tema colori un ottimo investimento è un calibratore monitor: se ne trovano online anche di usati a qualche decina di euro.

.

Conclusioni. Il portfolio fotografico funziona?

Abbiamo detto che nel microstock non importa il bello o il brutto, il piace o non piace. Importa invece il funziona o non fuziona, il vende o non vende. A mio parere il portfolio fotografico di Enrico ha buone potenzialità di vendita e il suo più importante limite è lo scarso numero di immagini in distribuzione. Enrico ha già fatto molta strada per il semplice motivo che si è messo in ottica microstock. Se Enrico riuscirà a rendere più consistente il flusso dei suoi upload i risultati concreti arriveranno a breve.

Chiudo con un commento a quella che è la mia immagine preferita del portfolio: la trovate in apertura di post. Si tratta di un’immagine essenziale, immediata. Bella l’idea e la scelta del bianco e nero. Bello l’utilizzo dello spazio negativo sul lato sinistro dell’immagine e la figura su quello destro. Unico neo: non si capisce bene cosa stia facendo il personaggio ritratto. Corre? Cammina? Fa ginnastica? Se non ci fosse questo dubbio questa sarebbe l’immagine che personalmente comprerei perché si presta a essere utilizzata in una marea di situazioni diverse.

Grazie a Enrico per averci dato il permesso di chiacchierare anche questa volta di fotografia con tutti voi!

Paolo

.

.

Condividi con i pulsanti social che trovi sotto. Ci darai una mano a crescere!