Fotografia e caffè. La composizione fotografica.

Michelangelo's DavidParlare di composizione fotografica con Leo alla macchinetta del caffè è stato e sarà probabilmente il momento più alto della mia giornata lavorativa. Non che non mi piaccia il mio mestiere d’impiegato, ma semplicemente ci sono giornate un po’ più difficili di altre. Questa mattina ha provato il caffè Premium. Costa 10 centesimi in più di quello standard, che a sua volta costa 26 centesimi. Però secondo me il gusto è uguale. Leo è quello che parla poco. Non solo in questa chiacchierata. Parla proprio poco in generale. (altro…)

Microstock. Liberami dalla liberatoria! (2/2)

Museum interiorIn questo secondo appuntamento cerchiamo di concludere alcuni ragionamenti su un tema che spesso fa venire il mal di pancia al fotografo microstock: l’utilizzo delle liberatorie. Se hai perso il primo post puoi ritrovarlo qui. Tutto questo ti aiuterà ad evitare di fare come me, che qualche tempo fa ho inviato la fotografia  che vedi qui a fianco dell’interno del Louvre di Parigi e poi mi sono stupito che non sia stata accettata dalle agenzie microstock (e bravo Paolo, continua così!) (altro…)

Microstock. Liberami dalla liberatoria! (1/2)

Black MagicQualche settimana fa mi ha scritto Giorgio, raccontandomi di come una sua recente fotografia destinata al mercato fotografico microstock di una maschera di legno africana fosse stata rifiutata dall’agenzia Shutterstock per motivi legati all’assenza di liberatoria. Mi è venuto da sorridere. Anche a me lo scorso anno la stessa agenzia aveva rifiutato diverse immagini di maschere tradizionali africane (vedi immagine qui a fianco, una di quelle rifiutate). Stesse immagini che sono invece state accettate da altre agenzie. Ma allora qual è la regola? Esiste un indirizzo chiaro e definito di cosa è permesso inviare con o senza liberatoria? (altro…)

Mercoledì con Leo. A cosa serve fotografare in RAW?

WelcomeIl mercoledì mattina è abbastanza spesso un dramma. Non sempre, ma a volte lo è un po’ di più. In genere mi sveglio alle 5.30, parto da Torino e arrivo a Milano sul posto di lavoro verso le 08.30 (il casello autostradale è pazzesco!). Due ore e mezza per fare 150 chilometri. Non faccio ogni giorno avanti e indietro, ma comunque mi capita spesso.

Per rendere un po’ più piacevole il tutto, ho preso l’abitudine di incontrarmi il mercoledì mattina con Leo alla macchinetta del caffè del nono piano della mia azienda. Per farla breve: benvenuti al Mercoledì con Leo.

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