Occupandomi di microstock da qualche anno mi sono ritrovato spesso a chiedermi quale fosse il migliore modo di ottimizzare la fine del processo di produzione fotografica. Magari hai pianificato un viaggio nel modo migliore, hai deciso la lista degli scatti da portare a casa, riesci perfino a realizzarli perché hai avuto fortuna e la luce era quella giusta. Magari te la cavi bene anche nella postproduzione ed hai inserito delle keyword in modo completo. A questo punto diventa veramente un peccato che un prodotto buono, confezionato bene, venga consegnato nel modo o nel momento sbagliato.
E’ come fare un bellissimo regalo di compleanno. Solo che lo porti con un mese di ritardo.
In questi due articoli illustrerò la strategia di upload che nel corso degli ultimi cinque anni mi ha dato i risultati migliori. Questa metodologia non ha nessuna pretesa di essere la migliore, ma è quella che ha funzionato meglio per me.
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Quali agenzie microstock scegliere?
Dal 2008 ho progressivamente ampliato il numero delle agenzie a cui contribuisco. La mia scelta è stata fin dall’inizio quella della non esclusività per motivi di prudenza nel lungo periodo. Attualmente sono arrivato a 25 agenzie, ma quelle che suggerisco per risultati e affidabilità sono quattro. In ordine di preferenza:
– Shutterstock
– iStock
– Fotolia
– 123RF
Queste agenzie coprono quasi l’80% delle mie vendite sia in termini di incasso, sia in termini di numero di download. E allora perché contribuire a 25 agenzie quando solo quattro tirano il carretto? Perché queste quattro sono agenzie che sono leader oggi, ma non è detto che lo siano tra cinque anni. La stessa 123RF fino a qualche tempo fa non l’avrei suggerita (e avrei messo Dreamstime al suo posto, vedi l’articolo Le top 5 agenzie 2013) ma grazie al buon lavoro fatto dal loro team e a giuste scelte di business sono riusciti ad emergere nel tempo. Mettiamola così: contribuisco a quattro agenzie che rendono, ma ho acquistato altri ventuno biglietti della lotteria che magari saranno estratti tra qualche anno!
Ultima cosa sulle agenzie: teniamo d’occhio Depositphoto e Alamy (quest’ultima può essere definita come macrostock). Entrambe stanno facendo un ottimo lavoro.
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Quale software per l’upload?
Una storia lunga fatta breve: Filezilla. E’ gratis, è affidabile nelle prestazioni, ha costanti update e, una volta impostata la prima agenzia microstock, la procedura di inserimento dei dettagli dello spazio ftp è semplice. Pensate che per avere un servizio peggiore io un paio di anni fa avevo perfino comperato un software da 70$! Furbo, vero?
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Nutri la bestia del microstock!
La quantità di fotografie è uno dei tre pilastri fondamentali per avere successo in questo business. Gli altri due sono la qualità e la nicchia di mercato, ma li tratteremo in un’altra occasione. Gli americani hanno un termine che rende molto bene l’idea dell’impegno richiesto a chi vuole vendere foto online mediante le agenzie: nutrire la bestia. Il paragone rende molto bene perché la strategia migliore è proprio quella di inviare al mercato un flusso costante di alimentazione fotografica. Se non si nutre per troppo tempo la bestia con l’invio di fotografie nuove, questa si ammala e i nostri guadagni ne risentiranno. La conseguenza è che vendere foto online non è un’attività che crea un reddito passivo modello “diventi ricco subito e senza fare niente”. La necessità di continuare a inviare immagini nuove è costante: il flusso dei guadagni può essere mantenuto senza fare ulteriori upload per un tempo limitato ma decrescerà nel corso dei mesi.
Conosco un’unica eccezione a questa regola: il collega microstockaro Moreno Soppelsa, sito http://www.soppelsa.it/ . Date un’occhiata alle foto industriali perchè sono sue e distribuite in agenzia. Moreno ha fatto una scelta strategica molto intelligente scegliendo di specializzarsi in un settore, quello della fotografia industriale, che protegge il suo portfolio dall’usura del tempo. Non ditelo in giro, ma i suoi risultati continuano a crescere nonostante non carichi immagini da mesi.
A parte questa rara eccezione (mica per nulla Moreno è stato il mio Maestro), se vogliamo vendere il consiglio è quello di avere grandi quantitativi di fotografie regolarmente aggiornati.
Nel prossimo post esamineremo le scelte pratiche che ci permetteranno di ottimizzare il risultato dei nostri sforzi. Ma nel frattempo mi piacerebbe sapere la vostra opinione in merito: come organizzate il vostro flusso di lavoro?
Ci leggiamo tra una settimana
Paolo
Buongiorno Paolo! Leggo sempre con piacere i tuoi articoli molto interessanti per chi come me inizia adesso a praticare il mondo del microstock. Devo essere onesta: inizialmente ero demoralizzata. Pensavo che la mia attrezzatura non fosse adeguata, che le mie conoscenze troppo modeste e che le mie idee non fossero quelle giuste per vendere nei siti di microstock. Conoscevo solo fotolia.com e la percentuale di scarti era altissima. Però ho sempre desiderato fare questo nella vita: vendere immagini! Ho fatto anche un corso di still life (oltre quello di fotografia, ovviamente!). Penso che sia il lavoro della mia vita e non voglio mollare. Ho una figlia e poco tempo, ma le mie idee non vanno sprecate! Progetto, studio e compro sempre materiale fine a realizzare i miei lavori. Infine monto il mio piccolo set, sistemo gli oggetti e vai con gli scatti che vengono sistemati in post produzione subito dopo. Scelgo giusto qualche immagine e poi carico nei siti (che adesso sono molti di più). Vendo ancora poco, ma non voglio mollare. Ho scritto anche un piano di realizzazione del lavoro (appunto come dicevi tu!) per non sprecare tempo a caricare immagini nel momento sbagliato. Adesso mi spetta tanto bel lavoro. Buona luce a tutti!
Agata buongiorno,
Grazie per averci raccontato la tua storia. E sono veramente contento che tu sia una lettrice del nostro blog: abbiamo bisogno di persone così.
Grazie ancora
Paolo
Attendo sempre ogni tuo articolo e dal tuo blog ho sempre qualcosa da imapare! Buon lavoro! :)
“Nutrire la bestia”… personalmente cerco di inviare a revisione delle foto tutte le settimane, magari poche ma cercando di essere costanti. Il mio approccio è di inviare le foto e poi, poche per volta e a intervalli di 4/5 giorni, completo i dati (categorie, liberatorie, ecc.) per la revisione.
Non sempre ci riesco causa impegni… ma così cerco di essere costante e tenere “vivo” il portfolio.
Paolo un altro articolo interessante, come sempre.
Grazie per il tuo commento: personalmente cerco di stare lontano da soggetti che necessitano di liberatoria perché sono complicazioni sia nell’ottenerla, sia nel farne l’upload. So anche che così facendo perdo molte possibilità di vendita. Diciamo che ho barattato l’agilità di gestione del mio portfolio con i possibili guadagni: preferisco guadagnare meno ma avere una gestione più facile.
A presto!
Ottimi consigli come sempre Paolo…
Se vuoi dare un’occhiata al mio articolo dimmi cosa ne pensi.
Segnalo a tutti il link dell’articolo di Fabio: http://www.fabionodariphoto.com/wrp/guadagnare-vendendo-foto/
E’ un articolo pieno di buon senso! Da leggere.
Allora vado a leggere…
Leggo anch’io! A presto…
Grazie per la segnalazione Paolo.
Buongiorno Paolo, anche io come te mi occupo di microstock ormai da diversi anni. E devo dire che ciò che si legge in questo articolo è sostanzialmente vero. Devo comunque precisare che “nutrire la bestia” è fondamentale, ma bisogna sempre e comunque farlo con fotografie di qualità. E’ infatti inutile caricare file dal basso potenziale commerciale perché, sebbene amplino il nostro portfolio, non venderebbero ne ora, ne nel futuro. Caricare fotografie “mediocri” (almeno per i settore microstock) è solo una perdita di tempo e, moralmente, non aiuta chi vede le proprie opere invendute.
Invito te e i tuoi lettori a dare un’occhiata anche al mio blog. Sono sicuro che possa essere interessante per tutti noi appassionati di fotografia Microstock (http://passionemicrostock.blogspot.it/).
Un saluto
Come sempre ottimi consigli. Grazie a te ho iniziato l’avventura nel microstock. Il mio misero portfolio varia da 25 a 40 foto ma qualche vendita c’è già. Cerco anche io di spedire ogni settimana un numero di foto intorno alle 10 se riesco(spesso no , se arrivo a 5 sono già contento).Ma sono convinto che le foto debbano essere di qualità ,inutile caricare foto che già da solo pensi mediocri. Per finire GRAZIE.
Bravo perchè ti sei già dato un “passo di marcia” (ovvero un numero fisso di fotografie da spedire settimanalmente) fin da subito. Io ci ho sbattuto la testa un anno prima di capire che anche nel microstock bisogna avere la giusta serietà e darsi delle scadenze.
In bocca al lupo!
Paolo
ciao,ho letto che sei iscritto a 25 agenzie,mi potresti dare la lista,non vorrei essermene diemnticata qualcuna minore ma interessante.
grazie
Facciamo ancora di più: ci dedichiamo un intero post di prossima pubblicazione! Tra qualche giorno lo potrete trovare online.
Ciao Paolo,
rieccomi a scriverti. Vorrei chiederti, se possibile, di raccontarci un po’ il tuo workflow. Mi spiego meglio: la cosa che più mi annoia e che, di conseguenza, più mi limita nel numero di fotografie caricate sui siti microstock, è la “redazione delle immagini”. Titolo, descrizione, keyword e categorie sono una montagna faticosissima da scalare per me. Ho provato a creare un file excel, che mi permettesse di caricare su tutti i siti con un semplice copia/incolla, con tutte le belle miniature delle foto e tutto il resto ma, per trenta immagini, ci ho impiegato mezza giornata. Tu hai qualche stumento che ti aiuta? Qualche scorciatoia? Appena penso di voler caricare anche solo 10 nuove foto, la cosa che più mi scoraggia è proprio questa. Dacci qualche suggerimento :)
Ciao Nicola,
Il mio consiglio è quello di scegliere un software che ti permetta di inserire i metadati delle immagini PRIMA del loro upload. Personalmente utilizzo Lightroom, ma ce ne sono diversi e molti sono gratuiti. Infatti, con il moltiplicarsi delle agenzie cui contribuirai e il crescere del tuo flusso di upload, non sarà sostenibile nel lungo periodo inserire titoli, descrizione e keyword per singola immagine.
Tanto per darti un’idea, oggi io personalmente impiego circa due-tre minuti per inserire i metadati in una serie di 20 immagini trattanti lo stesso soggetto (non due minuti per immagine, due minuti per tutte le immagini). Dopodichè organizzo il mio workflow in modo da non inviarle tutte assieme, ma una immagine alla settimana per venti settimane.
A presto!
ciao,personalmente uso photoshop per le mie foto,utilizzo le “azioni” presenti nel programma che ti consentono di registrare il flusso di lavoro e , “lancio” questa registrazione per “sviluppare” in automatico foto con le stesse caratteristiche (luce etc).
in pratica faccio il lavoro solo sulla prima e tutte le altre le faccio fare dal programma,intervenendo solo pochi casi.
in questa registrazione ho gia’ inserito le keywords ( info di photoshop) , tengo varie liste di keyword gia’ pronte (per esempio mare con spiaggia) a cui eventualmente cambio solo la localita’ dello scatto.
Per velocizzare il lavoro sviluppo prima tutte le immagini simili (chesso’, tutte le immagini di porte,tutte le immagini di spiaggia,tutte le immagini di tramonti)
nei metadata oltre alle keyword,in automatico metto un titolo generico “white beach and sea in atlantic ocean”,quando salvo le foto in jpeg per la vendita,utilizzo per ogni foto solo una parte del titolo “white beach and sea”,”beach and sea in atlantic ocean”,” sea in atlantic ocean”.
da quando ho iniziato questo flusso di lavoro,sono passato dallo sviluppo di una quarantina di foto a settimana a una quarantina di foto al giorno.
questo e’ il mio portfolio su shutterstock:
http://www.shutterstock.com/cat.mhtml?gallery_id=1223102
ciao
Grazie Ikpro (ovvero Luca) per avere condiviso il suo flusso di lavoro. Và che mi hai dato delle idee nuove! Ho preso appunti.
Paolo
Ciao Paolo,
ok per la compilazione, ho provato lightroom ma non mi fa inserire titolo e descrizione (oppure è possibile?) ma la ricerca delle parole chiave? La scelta del titolo? E della descrizione? Come fanno a portarti via solo 2-3 minuti per 20 immagini? Ecco anche questo mi interesserebbe sapere. Le keywords possiamo copiarle da immagini silmili alle nostre ma raramente troveremo titoli e descrizioni calzanti da copiare.
Grazie per l’attenzione.
Ciao Nicola,
Ti confermo che inserisco tutti i metadati mediante l’utilizzo di Lightroom. Per la scelta delle parole chiave utilizzo il link http://www.arcurs.com/keywording/ . Una volta inserito titolo, descrizione e keyword in una singola immagine le copio su tutte le immagini simili. Basta un click.
Ciao Paolo, mi sai dare un parere su Istockphoto.. sono due anni che invio foto ma non in maniera costante e per molto tempo è stata la mia unica agenzia.. poi ho conosciuto te e mi sono buttato su shutterstock (spietatissimo nel rifiutare molte foto ma almeno i risultati ci sono), su fotolia (più morbida e con risultati altrettanto apprezzabili) ed in ultimo depositphotos e 123rf..
Arrivo al dunque: su istock non puoi mandare foto ftp ( e quindi puoi mandare solo una foto per volta) e quindi rispetto agli altri è quasi impossibile mandare flussi continui e numerosi di foto o sbaglio? sono lì lì per abbandonarlo anche se sono vicino alla soglia del riscatto dei 100$ .. tu come fai con Istock? ciaoooo e grazie ancora
Ciao Emanuele,
Con iStock utilizzo il software gratuito Deepmeta (lo trovi in Google facilmente). Puoi inviare quante fotografie vuoi e questo velocizzerà enormemente il tuo flusso di lavoro.
Paolo
Ciao Paolo.. grazie per il suggerimento di Deepmeta ma il problema è che io uso da anni Linux per questioni religiose (ah ah ah.. semplicemente non sopporto il sistema d’elite di mac seppur superiore a tutti i sistemi operativi e da windows ne sono uscito anni fa e non ho intenzione di rientrarci) e quindi Deepmeta non gira (è un giorno ed una notte che ci trovo con sistemi alternativi tipo wine ma non mi riconosce l’user e la pass di istock e quindi il programma non si collega al mio profilo diciamo).. esite un’alternativa oltre quella di incaricare un mio carissimo amico a fare il lavoro sporco di spedirmi per mio conto le foto? Se non ricordo male non c’è un sistema per spedire le foto con un programma che poi in automatico le gira alle diverse agenzie (mi sembrava di averlo letto qui sul tuo blog)? ciao
Ragazzi, riusciamo a dare una mano a Emanuele?
Puoi provare con PicWorkflow ma è limitato alle solo foto, almeno che non sia cambiato qualcosa. Tra l’altro è realizzato da un fotografo microstock. Ho scritto un articolo qualche tempo fa sul suo utilizzo: http://www.bertagna.it/2015/03/05/picworkflow-strumento-web-per-il-fotografo-microstock/
Il servizio è gratuito se invii poche foto per volta altrimenti ha un sistema di pagamento con crediti ma dal costo modesto.
Giovanni (per gli amici Alfredo) è troooppo sul pezzo!
…vi ringrazio delle dritte.. in effetti ricordavo qualcosa del genere ma pensavo di averlo letto su questo blog di Paolo!! Adesso provo a vedere cosa mi conviene fare, amico (con fibra per internet) o picworkflow solo per Istock..provo.. grazieeee e grazie anche a Giovanni detto Alfredo
perfetto!!! sono riuscito dopo qualche “parolaccia” a far andare picworkflow grazie alle preziose e puntuali indicazioni di Giovanni detto Alfredo.. 1c per per ogni foto mandata su istock con 100 c free ogni mese.. direi perfetto per me visto che poi con ftp mando tutte le altre foto alle altre agenzie… Birra pagata sia per Paolo che per Giovanni quando passate per Verona o per Roma (mese di Agosto) !!!!!
Emanuele,
Guarda che ti prendiamo in parola!
Beh le porte sono aperte.. magari organizziamo un fotoraduno come i veri gruppi fotografici!!
Sarebbe una bella idea!
Magari l’abbiniamo con la visita di qualche mostra fotografica o altro evento… disponibile!