1E dopo due mesi siamo arrivati alla fine di questa serie di 10 post. Da un lato sono spiaciuto perché il tema ha riscosso molto interesse, molto più di quello che mi aspettassi. Per un blog nato da circa due mesi sono arrivati risultati inaspettati sia come numero di visitatori, sia (e soprattutto) per la partecipazione alle discussioni. Mi permetto in queste righe di apertura di ringraziare tutti voi per la fiducia e per quello che ho imparato.

Dall’altro lato, mi ero già dato un termine di 10 post perché anche la pastasciutta più buona se mangiata ogni giorno stanca. La serie Vendere foto online ritornerà in una futura edizione ma dalla prossima settimana, sempre con uscita settimanale il mercoledì, si cambia argomento. I temi che affronteremo saranno tutti legati alle vostre proposte degli ultimi mesi e continueranno a seguire i vostri futuri suggerimenti che potete inoltrare o mediante discussione sui post oppure direttamente mediante il form che trovate alla pagina Contatti. Vi anticipo che la prossima settimana ospiteremo proprio un interessante articolo proposto e scritto da Alfredo, che spesso avete avuto modo di leggere come attivo commentatore di questo blog.

Ma veniamo adesso a cosa abbiamo imparato nel percorso della serie Vendere foto online appena conclusa. Riassumo di seguito i punti principali, ma ne aggiungo anche di nuovi che reputo importanti.

1)     Nel microstock le fotografie devono funzionare. Il fatto che una fotografia sia bella o meno è una nostra opinione come fotografi e interessa a noi, ma al cliente finale interessa poco. Una fotografia per vendere deve risolvere un problema al cliente: rappresentare un concetto utile a una presentazione aziendale, descrivere un luogo per una rivista di viaggi, essere utilizzata su un sito internet di cucina…

2)     La formula che mi ha portato a vendere nel mondo microstock è questa:

QUANTITA’ + QUALITA’ + NICCHIA DI MERCATO = TANTE VENDITE

Sono sicuro che non sia l’unica formula possibile, ma è l’unica che conosco. Invito tutti a condividere la vostra “formula magica” per riuscire nel microstock.

3)     Una buona fotocamera e un buon treppiede si ripagano in un anno di lavoro serio.

4)     Il servizio fotografico microstock inizia a casa davanti al pc quando si analizza il tema che si andrà a fotografare, in particolare cosa tira sul mercato e cosa no. Lo si può fare sia cercando le keyword giuste, sia andando a vedere i best seller delle vendite sui siti microstock più importanti.

5)     Scattare sempre in RAW, meglio a priorità di apertura, quando si può a ISO 100

6)     Vendono immagini ad alto impatto visivo: colori saturi, immagini leggermente sovraesposte, il colore rosso.

7)     Vendono gli stereotipi: per illustrare Amsterdam, vendono di più le immagini dei mulini fuori Amsterdam che quelle della città stessa

8)     Le agenzie di microstock su cui puntare? Shutterstock, Fotolia e iStock.

9)     Tre regole fondamentali per l’inquadratura:

  1. Riempi l’immagine (il bordo del soggetto deve quasi toccare il bordo della fotografia)
  2. Regola dei terzi
  3. Gli elementi dispari vendono (soprattutto tre o cinque elementi simili nell’inquadratura)

10)  Il microstock è una maratona, non una gara sui 100 metri. Risultati concreti entro l’anno, pagarsi i viaggi e l’attrezzatura fotografica entro due anni, possibilità di farla diventare una professione dal terzo anno in poi. Nel mondo del microstock è facile entrare ma non è un modo per diventare ricchi subito!

Questa è la mia lista. Se volete aggiungere dei punti condividete, condividete, condividete.

Per chi avesse perso i post precedenti di questa serie li trovate al link Vendere foto online.

Ho sicuramente imparato da voi più di quanto abbia insegnato. Grazie.

A presto!

Paolo