La prima volta che ho sentito parlare di proporzione aurea ero uno studente di fotografia presso l’Accademia John Kaverdash di Milano. Accarezzavo il sogno di diventare un fotografo a tempo pieno e mi ricordo che il mio insegnante, al sentire questa mia aspirazione, mi rispose con estrema sintesi in tre frasi: “Diventare fotografo? Ti sei rincoglionito? Ma lascia perdere!”.

Devo dire che non argomentò molto la sua posizione, ma non penso fosse dovuta a paura della mia concorrenza vista la scarsa qualità delle mie fotografie. Piuttosto alla visione disillusa del mercato fotografico e di qualche amarezza dovuta all’esperienza.

Ma torniamo alla proporzione aurea, argomento di questo articolo. In quella serata (il corso durava dalle 19:00 alle 23:00, una vera mazzata a fine giornata) (corso pagato carissimo, quindi dovevo frequentarlo anche senza voglia per non sentirmi in colpa) mi fu detto che uno degli strumenti fondamentali della composizione fotografica è la proporzione aurea.

Attenzione: non la regola dei terzi, ma proprio la proporzione aurea.

Nella mia testolina sapevo cosa erano entrambe e con una certa sufficienza pensai che fossero più o meno la stessa cosa: la regola dei terzi in fondo è solo una semplificazione della proporzione aurea e tutto sommato va bene lo stesso, non facciamo troppo i fini…

E invece mi sbagliavo.

Quali sono le differenze tra la regola dei terzi e la proporzione aurea?

Iniziamo dalla regola dei terzi. Riassumendo in un’immagine, la regola dei terzi è questa:

Proporzione aurea

Probabilmente questo concetto ti è già chiaro, ma qualora non lo fosse si tratta semplicemente di una regola compositiva.

Inserendo le linee più importanti delle tue immagini nei pressi di una delle linee evidenziate in rosso (ad esempio la linea dell’orizzonte) e inserendo i punti su cui vuoi focalizzare l’attenzione dell’osservatore in una delle intersezioni delle linee (ad esempio un albero) otterrai una immagine che in modo naturale sarà bilanciata.

Magari un po’ simile ad altre milioni di fotografie, ma molto probabilmente buona da un punto di vista compositivo.

Puoi trovare un approfondimento specifico su questo tema nel post La regola dei terzi

Per un bel post un po’ meno critico ma molto dettagliato, ti segnalo invece questo articolo su Tecnica Fotografica.

Ora ti presento la sorella maggiore della regola dei terzi: si chiama proporzione aurea e ha la caratteristica di essere più difficile da applicare e superiore nei risultati. E’ anche conosciuta come spirale di Fibonacci.

Si tratta di una spirale logaritmica con fattore di accrescimenti b di crescita pari a Phi, ovvero la sezione aurea. E’ quasi sicuro che la definizione non ti dica nulla, e me sicuramente non dice nulla, quindi la spiego con un disegno:

Proporzione aurea

Non c’è motivo di memorizzare la definizione che ti ho appena dato perché il risultato pratico, ovvero la spirale che ne deriva, lo trovi replicato milioni di volte ovunque su Internet. La puoi facilmente scaricare e copiare come livello sulle tue immagini.

Questa spirale è anche disponibile (ma ben nascosta) in Adobe Lightroom (attivare la funzione crop e ctrl+alt+O fino a quando non trovi l’opzione della spirale).

Come nel caso della griglia della regola dei terzi, anche qui gli elementi di maggiore importanza di una fotografia se disposti lungo le linee guida producono un’immagine più bilanciata.

Ok, ma quindi quali sono le differenze tra le due regole? Vediamolo sempre ricorrendo alla grafica.

Proporzione aurea

E’ vero, i due livelli sovrapposti hanno diverse similitudini nelle intersezioni. La parte più stretta della spirale blu quasi coincide con il rettangolo rosso della regola dei terzi, in basso a destra.

A un’analisi sommaria non fa tutta questa differenza. Perlomeno questo è quello che ho pensato io per anni.

Perché la proporzione aurea è superiore?

[sociallocker]

Arriviamo al nocciolo della questione. Il motivo per il quale la proporzione aurea si differenzia di molto dalla regola dei terzi non è il fatto che le intersezioni non vadano a coincidere perfettamente.

La principale ragione di differenza è il lungo arco dell’inizio della spirale di sviluppo della proporzione aurea.

Mettere il soggetto della tua fotografia lungo una linea curva invece che su quattro linee rette disposte a griglia guida l’occhio dell’osservatore all’interno dell’immagine, quasi forzandolo a esplorare prima il bordo della fotografia per poi avvicinarsi al cuore dell’immagine, ovvero il centro della spirale dove hai posizionato il punto di attenzione principale.

E’ come se nell’immagine disegnassimo un percorso appena accennato che, senza essere palese all’osservatore, lo guida in una direzione facendogli fare una visita guidata dell’immagine come noi vogliamo.

Questa è la grande differenza tra i due strumenti di composizione fotografica.

La regola dei terzi è di più facile applicazione: piazzi il tuo soggetto in una delle intersezioni delle linee e… Voilà! Tutto fatto. L’immagine è più dinamica e più armoniosa. E anche più banale.

Proporzione aureaLa proporzione aurea è più complessa. Piazzare il soggetto nel punto focale è solo l’inizio: da questo momento si deve lavorare per costruire una composizione dell’immagine le cui linee forti accompagnino lo sviluppo della spirale di Fibonacci. Richiede maggiore lavoro della regola dei terzi, ma i risultati sono più accattivanti e non danno quella sensazione di già visto.

Conseguenze pratiche

La proporzione aurea è uno strumento che ti permette di trasformare le tue fotografie da “Ok” a “Ok!!!!!!!!!”. La puoi utilizzare su tutto, dai ritratti alla fotografia di paesaggio.

La prima conseguenza pratica per me è stata quella di impostare il mio software di postproduzione, nel mio caso Adobe Lightroom, in modo da avere questa spirale sempre in visione nel momento in cui utilizzo la taglierina (strumento Crop) per definire formato e composizione delle mie immagini.

La seconda conseguenza è stata una nuova esplorazione del mio archivio fotografico. La fotografia microstock è uno dei settori in cui sono attivo come fotografo e naturalmente non potevo non prendere alcune mie immagini, scegliendo tra i miei bestseller su Shutterstock e Fotolia, e provare a ri-tagliarle utilizzando la proporzione aurea. La mia impressione generale è che il risultato sia decisamente migliore, dando una sensazione di dinamicità e interesse che prima non era presente.

Considerazioni personali sulla proporzione aurea

Le fotografie in cui la regola dei terzi è applicata con approccio copia e incolla non mi piacciono. E’ una regola così semplice e funzionale (perché la verità è che funziona e bene) che tutti finiscono per applicarla, troppo spesso e in modo troppo ovvio.

Raccomando di applicare la regola dei terzi con maggiore cautela e l’utilizzo della proporzione aurea è un’ottima soluzione alla pigrizia compositiva. Questa rende il tutto un po’ meno ovvio proprio perché richiede un minimo di pensiero in più da parte del fotografo, che sia al momento dello scatto oppure al momento della scelta del taglio (crop) in postproduzione.

C’è anche un altro aspetto che è importante.

Proporzione aureaA prescindere dal tipo di fotografia, probabilmente al momento dello scatto non avrai il tempo per fare un’analisi approfondita e critica dell’applicazione di questi principi.

E’ invece più probabile che con l’avanzare della tua esperienza fotografica queste regole compositive entrino del tuo subconscio e siano applicate in modo indipendente dalla tua volontà.

Nel taoismo questo si chiama “wu wu wei” ed essenzialmente consiste nel fare senza fare. E’ quello stato in cui fare qualcosa è così senza sforzo da diventare automatico, come guidare l’auto.

Quando si parla di composizione questo è il punto a cui io voglio arrivare: l’applicazione della regola aurea senza pensarci.

Conclusione

Ti chiedo di non leggere questo post fidandoti delle mie considerazioni, ma di fare qualche esperimento pratico per conto tuo.

Penso che la proporzione aurea sia un metodo compositivo superiore alla regola dei terzi per tre motivi:

  • Porta risultati oggettivamente molto più eleganti grazie al fatto che guida meglio l’occhio dell’osservatore all’interno della fotografia
  • E’ testato dalla storia: i grandi artisti del passato l’hanno utilizzata molto più spesso della semplicistica regola dei terzi
  • …ed è decisamente meno ovvia.

In questo post ho voluto condividere con te un pensiero: c’è qualcosa di più nel mondo dell’arte della composizione fotografica che un incrocio di quattro linee.

A presto!

 

Paolo

 

[/sociallocker]