Devo dire che non speravo in un così caloroso entusiasmo quando un paio di settimane fa abbiamo lanciato l’idea di chiedere ai lettori di questo blog di raccontarsi e raccontare la loro passione fotografica. In tanti hanno inviato le loro storie di genitori, studenti, lavoratori, disoccupati, persone in cerca di una propria dimensione o che quella dimensione l’hanno appena ritrovata…
E tutti, tutti, tutti hanno in comune la passione per la fotografia.
Questa settimana parliamo di Davide. Anzi, ancora meglio, lasciamo che Davide parli di se e della sua passione per la fotografia. Quando ho visto l’immagine che vedete in apertura di post e che Davide ha scattato ho pensato “questa avrei voluta farla io”. Siccome soffro di sindrome da eterna insoddisfazione mi sono messo li a cercare dei difetti… ma niente, è proprio un bello scatto. Punto e basta.
Lascio la parola a Davide, che ci racconta di se e del perché della sua scelta di contribuire ad agenzie microstock.
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Cos’è una vita senza passione e inventiva?
Per me è essenziale credere in ciò che faccio e metterci tutta la mia passione e spezzare quella che è la routine quotidiana.
Per questo a livello lavorativo ho sempre cercato qualcosa di nuovo, anche ora che lavoro davanti ad un computer in un ufficio, dove non sempre le novità sono all’ordine del giorno (laddove un po’ di routine è inevitabile…)
Nella mia vita privata dedico molto tempo al volontariato, che è la cosa che mi rende felice, assieme alla mia famiglia, e ovviamente nei ritagli di tempo mi dedico a cose che mi rilassano.
La fotografia trova posto in questo e non è conseguenza del Microstock, semmai il contrario.
Fin da adolescente trovavo rilassante provare (inizialmente con macchine fotografiche usa e getta!) a fotografare il mondo attorno a me, alla scoperta di nuove angolazioni e spremere al massimo quei poveri dispositivi che avevo fra le mani.
Il digitale a questo riguardo mi ha insegnato molto, continuavo a cancellare quasi all’infinito molte foto finchè non erano a mio modesto modo di vedere belle da vedere e senza errori. Certo ora riguardandole, dopo aver fatto un primo percorso fotografico, mi rendo sempre più conto dei molti difetti…
Il Microstock ha riaperto quella sfida di arricchire me stesso con qualcosa di nuovo nell’ambito fotografico.
Ora non ero solo io ad auto valutarmi, ma dovevo mettere in pasto il mio piccolo mondo ai colossi del Microstock, formata da dei Revisori, pronti al minimo errore a etichettare la tua foto come inutile e inservibile. Duro si, ma stimolante nello stesso tempo.
Così mi cimento a capire il funzionamento del Microstock, non così banale in fondo, dato che ci si scontra con tanti dettagli (Risoluzione delle foto, Titoli, parole chiave , Categorie, sistema di upload…)
Ma lo scontro iniziale con i rifiuti è la cosa più scoraggiante. In fondo le foto non sembravano così male, ma vedersele bocciare quasi tutte, se non tutte, è un duro colpo al cuore e all’autostima.
Però aiuta a migliorarsi e a crescere. E non è retorica, dato che, se è pur vero che i Revisori a volte sbagliano e spesso hanno una valutazione molto soggettiva, c’è da ammettere che la nostra composizione, lo sviluppo della foto spesso lascia a desiderare, soprattutto all’inizio. Insomma sviluppare un sano senso critico sui nostri lavori è importante, e questo si acquisisce anche a porte in faccia!
Così che mi ci sono messo d’impegno a vedere quali foto funzionano sul Microstock, quali sono le giuste angolazioni di scatto per lo Still life, quanto sono luminose le foto nei portfolio che vendono… nonché come sviluppare le foto in maniera semplice, migliorandole, senza distruggerle (in quello sì ero piuttosto abile… anzi lo sono tuttora!!)
Insomma detto in parole povere chi vuole veramente fare qualcosa di buono nel Microstock deve fare il proprio percorso. Non ci sono scorciatoie, si impara ogni giorno qualcosa di nuovo, dagli altri fotografi, dai tutorial, dai Revisori, dal fotografare tanto e dall’autocritica…
Detto questo, disperare all’inizio è pure lecito, ma mai abbandonare la nave! Con il tempo e la perseveranza le cose migliorano! E miglioriamo come fotografi soprattutto. Anche se forse non vivremo di Microstock o comunque non ci faremo ricchi (lo sapevate, no?) magari potremo passare da entry level a semi-pro, anche se mai diventeremo dei pro! ! O forse si? Beh, sognare è lecito, no? E la passione ci porta molto più in là delle nostre attuali capacità e conoscenze!”
Il mio blog: http://artemicrostock.wordpress.com/
Contatto: [email protected]
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Non finisce qui!
Ringrazio innanzitutto Davide per aver “rotto il ghiaccio” aprendo l’iniziativa lanciata su questo blog. Ricordo a chi volesse partecipare che si tratta di una proposta aperta a tutti coloro che volessero cogliere l’occasione per raccontarsi come fotografi, per farsi conoscere inserendo link a portfoli personali o social e per ricevere un eBook in omaggio. Tutto è spiegato in questo articolo: Immagini di fotografi decisamente non professionisti
A presto!
Paolo
Grazie a te Paolo per avermi dato uno spazio nel tuo blog!
Aprofitto per fare una riflessione circa la foto di Genova (vista dal Porto Antico alla Lanterna) che definisci un “bello scatto”.
Effettivamente è stata accettata da 123RF, Shutterstock e iStock! ed ha venduto più di una volta. Ma incredibilmente Fotolia l’anno scorso me l’ha rifiutata. (Sigh!)
Questo per dire come sono diverse le valutazioni da Microstock a Microstock e da revisore a revisore. (Tra parentesi, Fotolia rifiuta quasi tutte le foto notturne, anche ad ISO molto bassi)
Quindi bisogna perseverare… Tra l’altro consiglio di riproporre alcune foto rifiutate (che sappiamo essere buone tecnicamente) dopo qualche mese (magari ri-sviluppandole con qualche ulteriore correzione).
Non ditelo troppo in giro, ma anche io quando so che una fotografia è buona ma mi è stata scartata da un ispettore troppo bacchettone, rielaboro la fotografia cercando di migliorarla e dopo circa un paio di mesi la invio. Ssssshhhh! Segreto!
Bell’articolo Davide..Bravo continua così..
Complimenti anche per l’opera di volontariato..
se si può sapere cosa fai di preciso?
Ciao Davide,
grazie per il contributo della tua storia.
Ho visto il tuo sito e le foto su 123RF. Complimenti.
Hai provato anche con altre Agenzie ?
Io sto vendendo “bene” (cioè con qualche risultato in più rispetto alle altre) con BigStock
e Alamy.
Con una vendita di Alamy all’anno, vado a pari rispetto ad altre agenzie minori (depositphoto, canstockphoto, Photodune).
Tra l’altro Photodune (per me) è diventata superselettiva. Peggio di Shutterstock.
Su ShutterStock mi è piaciuta la tua foto delle candele, forse andrebbe eliminato il cilindro azzurro.
Bella anche la serie su Pisa.
Ciao e attendiamo altre pubblicazioni da parte di Paolo.
PS
Oggi mi è arrivato il secondo richiamo scritto di Istock x come inserisco le keyword.
Al prossimo mi sospendono l’account. Questa volta avevo scritto “World Cup” su una foto di un tifo. Questo nome è coperto da Copyright.
La volta prima avevo messo Naples in Texas (mi sembra) anzichè Naples in Campania.
Speriamo bene…
Ciao Paolo, visto che viene accennato l’argomento delle accettazioni e del inviare una seconda volta la stessa foto avrei una domanda. Per quel che vede solo iStock e’ l’unico sito che quando ti invia la mail con il motivo del rifiuto accenna alla possibilita’ di rinviare la foto con le opportune modifiche o, nel caso, con la liberatoria. Sui siti di Fotolia e Shutterstock non sono riuscito a trovare info sulla possibilita’ di inviare una seconda volta le foto rifiutate opportunamente modificate in base ai motivi del primo rifiuto. Sai dirmi se questi ultimi due siti ammettono la possibilita’ di inviare una seconda volta la stessa foto sviluppata in modo differente? A parte Shutterstock che da sempre mi bastona con le accettazioni ( me ne rifiutano 6 su 10 ), adesso anche da Fotolia mi arrivano strane bocciature. Inoltre a certe foto rifiutate tenevo molto anche perche’ ritengo abbiano un buon potenziale. Sai se e’ possibile reinviare le foto rifiutate se opportunamente modificate su Fotolia e Shutterstock ?
Ciao Davide,
Devo dire che raramente mi capita di rinviare una fotografia per il semplice fatto che non lo ritengo economico in termini di tempo. Però ci sono degli scatti a cui veramente tengo e, se vengono bocciati a mio parere ingiustamente, li ripropongo dopo avere corretto il motivo della bocciatura. Questo vale anche per Shutterstock e Fotolia.
Paolo
Vedo che non sono l’unico Davide!!!
Ciao a tutti. Innanzitutto complimenti per il tuo articolo. Non posso che concordare con Paolo circa la bella foto. Anche a me è capitato di vedermi bocciate (soprattutto da fotolia) fotografie alle quali tenevo molto e che credevo fosse “vendibili”. Beh! mi Sbagliavo.
Poi grazie anche a Federico che mi illumina su nuove prospettive di microstock presso agenzie che non conosco (in realtà ne conosco i nomi ma, avendo iniziato da poco, non so quanto ne valga la pena iscrivermi a più agenzie. Per come sono fatto io, rischierei di perdermi. Magari più in là).
Grazie a tutti dei complimenti! Vedo che avete sbirciato nelle mie foto. In realtà ce ne sono alcune non troppo belle che vendono comunque. Incredibile in Fotolia la foto delle saponette quanto vende! Eppure è bruttina.
Per quanto riguarda avere molti Microstock io sono sulla linea di Ivan. Ho scelto i miei 5 migliori, Fotolia, Shutterstock, 123rf, iStock e Alamy, e cerco di fare bene su quelli. Mi stresso meno e rendo di più!