Questa settimana facciamo un po’ di fotografia industriale. Ci troviamo all’interno di un birrificio storico del nord Europa ed in una situazione un po’ limite da un punto di vista di liberatoria a fotografare (vedremo dopo il perché). Iniziamo con il dare qualche dato: questa fotografia è stata messa in circolazione sul portfolio delle mie agenzie fotografiche ad agosto 2010, Shutterstock e Fotolia come al solito fanno la parte del leone. L’immagine è stata venduta complessivamente fino ad oggi 480 volte ed ha realizzato 490 $. Nel 29% delle volte l’acquirente cercava la keyword Beer, nel 19% Brewery.
I dati di scatto non sono troppo estremi pur trattandosi di un’area non ben illuminata. Questo grazie al fatto che in prossimità del soggetto sono riuscito a trovare una piccola scaletta sulla quale era presente una ringhiera. Appoggiando la macchina fotografica direttamente sulla ringhiera e utilizzando l’autoscatto per evitare il rischio di mosso sono riuscito ad avere una foto sufficientemente nitida ad apertura f/8, ISO 100, modalità RAW. Ho dovuto poi fare un po’ di postproduzione per rimuovere il marchio di fabbricazione presente sul quadrante dei due manometri al centro dell’immagine. Si tratta di uno dei rarissimi casi in cui ho utilizzato Photoshop: normalmente, per chi fa soprattutto microstock, Adobe Lightroom basta ed avanza.
Il momento creativo in cui l’immagine è nata è stato piuttosto “a rischio”. Quello che intendo è che, trovandomi all’interno di un luogo privato, di norma è necessaria una liberatoria qualora il luogo sia il soggetto dell’immagine e sia facilmente riconoscibile. In questo caso il soggetto dell’immagine non era il luogo, ma il macchinario. Il vero problema è che il confine tra l’accettabile e il non consentito in questi casi è estremamente sottile. Se e quanto il soggetto della fotografia sia il macchinario (non serve la liberatoria poiché i loghi e marchi erano stati rimossi) oppure l’ambiente in cui il macchinario si trova in realtà è un giudizio che da l’ispettore dell’agenzia di microstock e ci si rimette alla sua clemenza. Sapevo di essere al limite per un’accettazione senza liberatoria, poteva andare bene oppure l’ispettore poteva bocciarmi la fotografia. Ci ho provato, ed è andata bene. Questo non vuole dire fregarsene dei diritti di immagine delle proprietà altrui, che è priorità rispettare (anche perché altrimenti ti becchi una bella denuncia). Vuole dire utilizzare il buonsenso e valutare caso per caso.
Perché questa immagine e non un’altra? L’immagine qui a fianco fa parte della stessa serie ma non funziona. Intanto la postproduzione non è stata meticolosa come invece avrei dovuto fare (brutto quel pezzettino di muro sulla destra: bastava tagliarlo leggermente per confezionare meglio la fotografia). Ma a prescindere dalla postproduzione c’è un problema di base: due luci con due temperature diverse. In primo piano abbiamo il riflesso sulla parte metallica di una luce calda dovuta ad una lampadina, sul fondo dell’immagine c’è la luce naturale proveniente dalla finestra più fredda. Quando la situazione è questa, con due tipi diversi di luce nella stessa immagine, diventa veramente impossibile cercare di rendere buona un’immagine nata male.
Riassumendo: perché la prima immagine ha venduto?
1) Prospettiva di tre elementi. Ricordate quello che dicevamo qualche post fa? Il numero dispari rende più armonica una fotografia. Tre oppure cinque elementi compongono meglio un’immaigne di due o quattro.
2) Luce uniforme in un contesto difficile (ho cercato di escludere la contemporanea presenza di luce naturale + luce artificiale calda)
3) Semplicità. Inquadrare poche cose premia sempre.
Grazie per i commenti della scorsa settimana. Vi invito a continuare e, se avete perso qualche puntata precedente, vi rimando al ink Vendere foto online.
Ciao e grazie per la tua lezione settimanale.
Strano che abbiano accettato la seconda immagine, io non l’avrei mai mandata, comunque meglio per te.
Interessante il discorso sui numeri dispari, vedrò di analizzare qualche mia foto in “quest’ottica”. Ho scritto un commento sul tuo precedente contributo in merito alle foto editoriali.
La mi domanda di oggi è invece: vale la pena di caricare foto nelle sezioni gratuite per dare più visibilità al portafoglio.
Io ho provato con Dreamstime e Fotolia, ma non mi sembra che le vendite siano aumentate.
Un po’ di tempo fa avevo caricato foto gratuite anche su 123RF, stesso risultato.
Adesso ho lasciato perdere l’opzioni “Scegli di caricare nella sezioni gratuita se la foto viene scartata dagli esaminatori” per tutte le agenzie tranne che su 123RF.
Proverò quindi a proporre circa 20 scatti per 10 giorni e vedere se dall’undicesimo in poi ci saranno vendite su queste 20 foto (sono stato abbastanza chiaro ?).
Tu come sei messo con 123RF ?
ciao
Ciao Federico,
In effetti la seconda immagine faceva veramente cag…, ma ero un po’ più giovane e inesperto, ci ho provato e mi è andata bene. Comunque, alla fine della fiera, non ha venduto.
Per quanto riguarda il tema delle immagini gratuite è un qualcosa che non mi è mai piaciuto a priori. Non ho idea di quello che possa essere il ritorno in termini di pubblicità per il proprio portfolio, ma parto da un ragionamento: una persona che cerca immagini gratuite ha quello come priorità (spendere zero) e non penso che possa essere attratto ad acquistare immagini del nostro portfolio in vendita perchè addescato dall’immagine “aggratis”. Inoltre, già come microstoccari vendiamo immagini a prezzi bassi, se addirittura incominciamo a regalarle…
Non siete daccordo? Bene! Scrivete che ne discutiamo e mischiamo le idee.
Interessante articolo. Mi hai chiarito il concetto sui diritti quando si scatta in zone private, ad esempio all’interno di un fabbricato.
Per lavoro mi trovo molto spesso all’interno di edifici ma fino ad ora ho avuto molte remore e, in questi contesti, evitavo di scattare foto fa utilizzare per il microstock.
Grazie del commento, Alfredo. Nel post precedente (il n°8 di 10)Federico e Gianluca hanno sviluppato il tema dell’editoriale/liberatoria. Vale la pena darci un’occhiata!
Come al solito, sempre interessantissimi i tuoi post.
Complimenti e grazie.
Grazie! Allora vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta. Ricordati che se vuoi proporre dei temi da trattare nei prossimi post (la serie Vendere foto online è prossima al termine) qui siamo aperti a tutte le idee!
Paolo
I miei complimenti Paolo per il grande lavoro che hai fatto ma soprattutto per la voglia di condividere, onore a te, ti auguro ogni bene, mi hai aperto un mondo, che mi spaventava ma anche incuriosiva.. attendo con ansia la prossima e penultima puntata.
Io ho una domanda, come ti sei regolato con la dichiarazione dei redditi?
Ciao Logan e grazie dell’incoraggiamento.
Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi ho utilizzato una soluzione “pigra”: ho chiesto aiuto allo studio del commercialista che segue il negozio della mia compagna. I redditi da microstock spesso sono una seconda fonte di guadagno, magari affiancati a quello di un lavoro full time. Nel mio caso ho preferito pagare qualcosetta al commercialista ma affidarmi ad uno specialista dell’argomento ed evitare grane in futuro.
Paolo
Ciao,
piccola nota positiva: ho venduto la prima foto su Pond5.
Pond5 è una agenzia soprattutto specializzata in Video e Audio, ma è possibile caricare anche foto.
Un argomento che mi interessa particolarmente è quello delle keyword.
Alcuni dicono che è meglio restare sulle 20-30 parole, io personalmente ne inserisco sempre circa 40-50 (molte volte devo toglierne ad esempio su fotolia), chiaramente sempre inerenti alla foto.
E’ vero che una foto con poche keyword vende di più di una con molte (o viceversa) ?
In fotolia è possibile riordinare le foto per “pertinenza” non so cosa intendano.
Ho notato invece che Shutterstock, oltre alle keyword indicate dal fotografo ne inserisce altre decine (penso che una foto superi le centinaia di kw).
Voi avete statistiche di vendite, in correlazione con le keyword inserite ?
Buon week end.
Ciao Federico,
Io voto tra le 30 e 35 keyword: al di sotto non riuscirei a descrivere in modo completo la fotografia e perderei occasioni di vendita, al di sopra rischierei di fare spam (dai, ragazzi, a chi non è venuta la tentazione di inserirci keyword che centravano poco o niente pur di riuscire a vendere! A me è venuta!).
Dandomi un limite massimo di 35 keyword mi impongo una “frusta” psicologica che mi evita di strafare.
Ciao Paolo, avevo scritto un paio di commenti ma sono spariti!!
Ciao Mino, mi spiace per l’inconveniente. E’ il primo caso che mi viene segnalato, ma se ci fossero altri lettori che hanno avuto questo problema vi invito a segnalarmi i disservizi in modo da capire se si tratta di un problema tecnico del sito o meno.
I vostri commenti per me sono importanti e non ho nessuna intenzione di perderli per qualche misteriosa ragione tecnica!
E’ un po’ che frequento il tuo sito e solo ora, complice qualche ora libera, mi accorgo che hai anche scritto due ebook !!!
Confermo! La ragione per la quale ho fatto nascere fotoguadagnare.com è stata quella di confrontarmi e darmi motivazione a migliorare come fotografo microstock(credimi, sto imparando tanto da tutti i lettori). Il motivo per il quale esistono i due ebook e la pubblicità su questo sito è invece quello di dare un aiuto all’associazione Avsi per il sostegno a distanza di diversi progetti educativi (vedi al fondo della pagina “Chi?”). Ho cercato di mantenere al minimo la pubblicità e sappiate che se da un lato può non sempre risultare gradita, dall’altro è comunque uno strumento utile per continuare a sostenere mediante l’Avsi Catherine, Kanlaya, Zechelis e Giusta.
Visto anche l’aspetto sociale un motivo in più per visitare spesso fotoguadagnare.com e, perché no, acquistare gli e-book.
Complimenti veramente per il tuo impegno.
Un dubbio da principiante: Sto preparando delle foto di una stessa serie ma mi porterà via qualche sera di lavoro. Detto questo conviene aspettare che siano tutte pronte e caricare oppure conviene caricarle un po’ per volta, via via che sono pronte ?
Alfredo, non è un dubbio da principiante, anzi.
Ti dico cosa faccio io. Siccome mandare 20 scatti della stessa serie rischia da un lato di annoiare l’ispettore (quindi maggiori rifiuti per scatti simili), dall’altro aumenta la probabilità di sfiga (metti che prendi l’ispettore in giornata no e ti boccia tutto), io ho una riserva di circa 300 fotografie scattate in diverse situazioni sempre pronte all’invio. Ogni volta che preparo il mio invio settimanale di 30 scatti mischio temi diversi. La regola che uso è quella di non mettere mai più di uno scatto della stessa serie ogni dieci fotografie inviate. Ritornando alla tua domanda iniziale: suggerirei un invio graduale delle tue fotografie della serie mischiato ad altri temi fotografici.
A presto
Seguirò il consiglio. Avevo intuito che non conviene inviare foto della stessa serie quando mi son visto accetare una foto e respingere un’altra pressoché simili ma inviate assieme.
Ciao,
anch’io più o meno mi comporto come Paolo.
Carico 10/20 foto al colpo con coppie di foto simili (così faccio prima a caricare le keyword).
Le foto le carico con FileZilla via ftp, non con l’interfaccia upload di ogni singola agenzia. Questo sistema è più veloce.
Ma la vostra linee ADSL come va ?
Ogni tanto devo rimandare le stesse foto per problemi di collegamento.
Solitamente lascio acceso il PC x tutta la notte.
Saluti
Sul tema ADSL io uso Fastweb da zona periferica della provincia di Torino. Per fare l’upload settimanale di circa 700 fotografie (circa 30 scatti x 25 agenzie) impiego 24 ore utilizzando Filezilla via ftp.
Ciao Paolo, nessun problema, potrebbe anche essere la mia connessione che ogni tanto mi fa scherzi…
Io invece avevo l’abitudine di inviare diversi scatti con lo stesso soggetto per far si che il selezionatore scegliesse le migliori, ma non so’ se è la scelta migliore. Io filezilla non riesco proprio a capire come funziona, se vi interessa invece esiste un semplice ed ottimo programma free che permette sia l’upload simultanea sia l’idicizzazione in modo rapido…si chiama stockuploader, basta scriverlo su google.
Paolo complimenti per le vendite, quella foto ha incassato 490 dollari solo su SS?
Volevo affrontare un altro argomento….quali sono secondo te le categorie di nicchia, cioe’ foto il cui mercato non sia gia’ saturo?
Ciao Mino e ben ritornato.
Grazie per la dritta su Stockuploader: vado subito a vedere.
Per rispondere alla tua domanda, i guadagni che pubblico sono relativi all’immagine e totali su tutte le agenzie. Diciamo che Shutterstock rappresenta un 40-45% in media di quella cifra.
Il tema della nicchia “che tira” è invece molto più complesso e richiederebbe 10 post. Nel 2013 ho venduto bene:
– Castelli di sabbia
– Dettagli di statue (se la statua è riconoscibile ci vuole la liberatoria)
– Cartelli: menù appesi ai muri, insegne di località, insegne di ristoranti generiche (anche qui, se il ristorante è riconoscibile ci vuole la liberatoria)
E le fotografie di business? Manager sorridenti che si stringono la mano? Ma non ci penso neanche a mettermi a fare a botte con altri microstoccari che vogliono competere in una nicchia di mercato ormai saturo!
Benché affezionato all’ottimo Flezilla ultimamente sto utilinda anche io Stockuploader che permette in un colpo solo di inviare le foto a più agenzie e supporta il upload multiplo e contemporaneamente. Tra l’altro e svilippato da un italiano. Sul forum di Fotolia c’e una discussione a cui ha partecipato.
Ciao a tutti,
volevo condividere con voi la mia prima vendita :) :) :)
Ho venduto una foto paesaggistica su shutterstock, 25 cent. ok adesso dovrò procurarmi una cassaforte ;)
Ciao a tutti e grazie per i preziosi consigli.
VAI VAI VAI GIANLUCA!!!!!!!!!!!
Orgoglioso di averti fra i nostri!
complementi per la vendita !!!
Ciao Paolo !
Grazie per tutte le diritte che condividi con noi !
Volevo domandarvi a Voi tutti esperti del settore poichè ho iniziato da meno di un mese , come funziona con le tasse ? cioè oltre al modulo che compilo sui vari siti di microstock devo dichiarare anche nella dichiarazione dei redditi o devo superare prima una cifra ?
Scusate l’ignoranza ma non ci capisco nulla !
Grazie
Ciao Stefano,
Qua il gioco è che non si deve chiedere scusa di niente perchè tanto siamo tutti qui ad imparare gli uni dagli altri. Vai tranquillo e con serenità!
In merito alla tua domanda, rispondo per me: ho utilizzato la soluzione “pigra”. Siccome voglio evitarmi grattacapi e soprattutto dedicarmi alla fotografia più che all’amministrazione ho approfittato dello studio del commercialista che segue il negozio della mia compagna. Ho preferito pagare un qualcosa ma avere uno specialista che inserisce i miei redditi da microstock (che, ti confermo, fanno cumulo con quelli di lavoratore dipendente) e fine della fiera. I moduli che compili presso le varie agenzie (i vari “tax form” o equivalenti) servono perchè, qualora non li compilassi, le tue vendite fotografiche rischierebbero di subire (dipende dall’agenzia) una detrazione alla fonte molto più alta in alcuni paesi (es. Stati Uniti).
A presto
Salve Paolo, la questione della dichiarazione dei redditi non è molto chiara in Italia. Neanche l’associazione dei fotografi è stata esaustiva a riguardo. L’agenzia delle entrate ne sa ancora meno. Ci sono scuole di pensiero: o partita iva con fatturazione estera senza iva, oppure nella dichiarazione dei redditi, modello Unico “redditi diversi” come cessione di diritti d’autore. A mio parere quest’ultimo sarebbe quello più corretto per questo tipo di lavoro. E penso che tu Paolo stai seguendo questa strada, corretto?
Ciao e grazie
Ciao Ferdinando,
Confermo che io non ho partita IVA (non escludo di averne una in futuro ma sono in fase di valutazione) e inserisco il tutto nella dichiarazione dei redditi sotto voce “redditi diversi”. Spero di non stare facendo una caz..ta! Se ci sono altre informazioni da altri microstoccari le riportiamo volentieri, così cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Paolo
Speriamo di arrivare presto a questo tipo di problemi… ;)
Scusate se cambio argomento.
Ho delle foto caricate su 123RF da oltre una settimana ma non sono state ancora revisionate, ma che tempi hanno di media questa agenzia ?
I tempi di revisione di 123RF sono più lunghi della media (non ho il dettaglio), ma ti confermo che si tratta di una delle agenzie con il migliore rapporto fatica/guadagno in circolazione, anche solo per il fatto che non ti obbliga ad inserire le categorie.
Ciao Alfredo,
per i tempi di attesa dipende anche da quante foto carichi.
Comunque per una decina di foto solitamente siamo nell’ordine dei 2-3gg al max per le agenzie più note.
Hai verificato che siano in stato Pending e che ci sia Titolo, Descrizione e keyword su tutti i files ?
Inoltre 123RF non ti avvisa via email (nè dell’accettazione nè delle vendite)
devi controllare sul loro pannello di controllo.
Su 123RF sono in stato “pending”, avevo già controllato. Che poi 123RF non manda email me ne sono accorto quando aspettavo di essere accettato… ero in attesa da qualche settimana di ricevere l’email di accettazione ma poi un giorno feci l’accesso e trovai le foto accettate e già on line !
Altre agenzie invece ti riempono di email ;)
Ciao Paolo,
10 post per parlare del tema “nicchia”? Bene, vorra’ dire che dopo l’ultimo articolo di mercoledi’, partiamo con altri 10 articoli settimanli sulle categorie meno sfruttate :P (scherzo ovviamente), ma potrebbe essere un’argomento molto interessate da sviluppare, soprattutto ora che tutti i microstock hanno raggiunto milioni e milioni di foto.
Peccato non poter utilizzare 123rf, dato che la mia merdosa 1000D solitamente mi scatta foto tra 5 e 6 Mb mentre loro accettano foto da 6 mb minimo :(
Veramente chiedono foto con risoluzione minima 6 Megapixels e non 6 Mb che è altra cosa http://submit.123rf.com/image_submit.php?itype=image
La tua Canon 1000D ha un sensore da 10.1 Megapixel perciò non hai problemi.
Ti conviene approfondire l’argomento.
Ciao Paolo !
Volevo chiedervi per mettermi in regola basta compilare il Modulo W-8 BEN ( rientro in questa categoria ) o devo richiedere ITIN con il modulo SS-4 ?
Grazie a tutti
Ciao Stefano,
Personalmente ho compilato il Modulo W-8 BEN + tutte le evidenze del venduto al commercialista (lo so, lo so: sono pigro!).
Non ho richiesto ITIN.
A presto
Ciao Paolo.
Ho appena finito di vedere il tuo Ebook gratuito “vendere le foto on line” complimenti è molto interessante e ben fatto.
io vendo per adesso solo su fotolia, anche per problemi di lingua ma sono intenzionato a provare a vendere anche su altri siti da te consigliati. Sono principalmente un fotografo paesaggista ma mi sto’ organizzando a breve con la fotografia still-life. Comunque la mia domanda è questa, ho notato che le tue foto hanno parole chiave in inglese, ma vengono tradotte in automatico da fotolia, o le hai inserite tu direttamente in inglese? Io ho inserito solo parole in italiano e non sono stato capace di aggiungerne altre, che mi consigli? Esiste un modo per aggiungere delle parole chiave su Fotolia nelle foto già in vendita? Grazie Mille Claudio Quacquarelli.
Ciao Claudio,
Le mie parole chiave sono inserite fin dall’origine in inglese. Su questo tema non c’è scelta: il mondo del microstock è prevalentemente anglosassone e da qui bisogna (purtroppo) passare. Un ottimo strumento utilizzato da molti microstocker è questo: http://www.arcurs.com/keywording/. E’ semplice da usare: inserisci una/due parole chiave in inglese, il sito ti presenta una serie di immagini tra le quali tu sceglierai le più simili alla tua fotografia e da li sarà possibile selezionare parole chiave in inglese attinenti alla tua immagine. Prova: è molto più semplice da fare che da descrivere!
Paolo
Ciao Paolo, e’ da un po’ che seguo il sito! Veramente ben fatto!!! Dopo essere andato ad una riunione con i rappresentanti di fotolia al photoshow di milano ho fatto questa domanda e mi hanno risposto che e’ indifferente e che anzi era meglio mettere parole in italiano. Io non sono molto convinto di questa cosa perche’ secondo me una parte di acquirenti rischi di perderla, quindi la penso come te anche perche’ non li vedevo cosi’ convinti!!. Io e’ da circa un mesetto che utilizzo solo fotolia e piano piano capendo il meccanismo delle foto commerciali, me le stanno accettando sempre di piu’. Volevo domandarti , da tua esperienza, per avere dei buoni margini di guadagno, quante foto conviene caricare ad esempio in un mese. ( consapevole anche del fatto che si possono caricare 6000 foto ma non venderne una perche’ poco commerciale! ;) ) grazie
Ciao Danny,
Ti dico quello che ho fatto io negli ultimi sette anni: ho caricato 30 immagini a settimana, 50 settimane all’anno. E i margini di guadagno sono buoni, te lo assicuro.
A presto!
Paolo
Ciao Paolo,
riprendo un post un po’ vecchio ma credo di grande attualità. Riguarda come denunciare i guadagni da microstock dal punto di vista fiscale. Ho visto che recentemente hai aperto partita iva, ti faccio i complimenti ed anche gli auguri.
In merito a questo ti chiederei, chiaramente senza nessun impegno visto la delicatezza della materia, se i guadagni royalties li dichiari come “redditi diversi” oppure emetti fattura alle agenzie.
Nel caso di fatture poi le invii alle agenzie? Suppongo senza ritenuta d’acconto in quanto le agenzie estere hanno una fiscalità diversa.
Inoltre le agenzie sono organizzate a ricevere fatture dall’Italia e da tutti gli altri paesi ognuno con una sua fiscalità particolare?
Occorre aggiornare l’account di ogni agenzia comunicando la partita iva? Viene quindi a cambiare lo status nei confronti delle agenzie avendo una partita iva e non essendo quindi più un semplice privato?
Al momento anche io, che ho partita iva, dichiaro i proventi come “altri redditi” ma qualche commercialista avanza il dubbio di fare fattura alle agenzie ma non ho ben chiaro come debba essere scritta.
Tu come ti comporti?
Comunico in interessante link che chiarisce alcuni aspetti giuridici e fiscali, anche se non tutti, dell’attività microstock
http://microstockitaly.mettiafuoco.it/
Grazie,
Francesco.
Ciao Francesco,
Rispondo punto su punto sperando di essere utile (ad oggi anche io ho ancora diversi dubbi, per non parlare del mio commercialista!)
1) Emetto fattura agenzia per agenzia
2) Una volta realizzata ala fattura applico marca da bollo da 2 euro, scansiono e invio alle agenzie mediante PEC in modo da avere una tracciabilità in caso di futuro controllo
3) Ho inserito la mia partita IVA in tutte le agenzie aggiornando i miei dati
Le cessioni di prodotti digitali, in quanto beni immateriali sono assimilate a prestazioni di servizi e pertanto, se oggetto di vendita
1) In ambito UE verso soggetti IVA: sono fuori campo IVA: sulla fattura si mette la dicitura “operazione fuori campo IVA ex art. 7-ter, DPR 633/1972”. Si presenterà trimestralmente il modello INTRA 1-quater (servizi resi) a riepilogo delle operazioni effettuate.
2) In ambito extra-UE: fuori campo art. 7-ter, DPR 633/1972.
In nessuno dei due casi si applica l’IVA, ma con due richiami normativi diversi. Inoltre nel caso di cessione-UE bisognerà occuparsi della cosiddetta dichiarazione INTRASTAT ogni tre mesi.
Solo in caso di cessione in Italia si applica l’IVA nella misura del 22%.
Spero ti possa servire!
Paolo
Ciao Paolo,
fino a quando si opera senza partita IVA ,oltre a dichiarare i redditi nelle sezione redditi diversi, versavi anche dei contributi INPS?
Grazie
Buongiorno Matteo,
Risposta breve: nella mia personale esperienza no. In quanto lavoratore dipendente i contributi INPS erano versati dalla mia azienda.
Paolo
Ciao Paolo e grazie delle informazioni.
sarebbe utile se tu potessi dedicare, non so probabilmente nella tua sezione del sito “Tutorial”, una parte relativa solo al tema della fiscalità microstock, (dal modulo W8-ben, a come dichiarare gli introiti, se serve o non serve la partita iva, che tipo eventuale di partita iva, quale codice Ateco, ecc. ecc.) dove scambiarci idee ed opinioni in base alle esperienze personali
Chiaramente senza vincolo e responsabilità alcuna trattandosi di materie specialistiche. Sarebbe comunque uno strumento utile considerando che chi ha intenzione di fare microstock con una certa regolarità ed impegno prima o poi deve confrontarsi anche con queste tematiche che nel web spesso sono affrontate spesso solo in modo frammentario e non esaustivo…
Un saluto e grazie,
Francesco.
Ciao Francesco,
Hai ragione e mi sono segnato il tuo suggerimento. La verità è che con il recente arrivo di un pargolo in famiglia ho dovuto rallentare la pubblicazione di tutorial, ma il tema è assolutamente in lista e il fatto che tu ne abbia sottolineato la necessità lo rende prioritario.
Mi prometto di pubblicare in tempi ragionevoli un tutorial. Grazie e a presto!
Paolo
Ciao Paolo,
ovviamente prima il pargolo avanti a tutto! Il resto aspetterà…
Sul tema fiscale, che si spera diventi per tutti prima o poi una questione da affrontare, continuerò a raccogliere anche io informazioni e poi magari te le giro in modo che tu possa valutare se sono interessanti o meno per il taglio che vorrai dare al tuo tutorial.
Purtroppo questo tema, in particolare la fiscalità italiana del microstock, è scarsamente dibattuto sul web quasi fosse un aspetto secondario del mondo microstock ed invece credo che se vogliamo tentare di “fotoguadagnare” e non solo fotodivertirci (aspetto assolutamente fondamentale) dobbiamo averlo abbastanza chiaro.
Considerando che questo blog, molto ben fatto, sembra essere molto seguito un tema del genere sarebbe proprio la ciliegina sulla torta…
Un saluto,
Francesco.
Ricevuto forte e chiaro!
E grazie per il futuro contributo.
Paolo
Ciao a tutti, sono da qualche tempo anche io un contributor su Fotolia (ci lavoro nei ritagli di tempo) e il mio quesito è il seguente:
Fotolia, o comunque i siti microstock in genere, una volta richiesta la conversione dei crediti guadagnati con le vendite, rilasciano oltre alla ricevuta di pagamento anche una certificazione da poter portare alla dichiarazione dei redditi?
Poiché ho richiesto una somma per fare una prova a gennaio 2016 ma ho avuto solo ricevuta di pagamento con l’importo e basta. Parlando con il caf e il commercialista secondo loro devo ancora ricevere da parte dell’agenzia una sorta di certificazione di ritenuta d’acconto da presentare poi con il 730. Adesso non ho ancora ricevuto niente, ma forse è ancora troppo presto visto che questa fonte di reddito vale per l’anno prossimo?
Vi ringrazio anticipatamente per qualunque delucidazione in merito.
Gianni