Ridendo e scherzando siamo già arrivati a metà del percorso di questa serie di post che si concluderà con la decima uscita. Questa settimana ci troviamo in un bel limoneto sulla Costiera Amalfitana e commentiamo la fotografia di apertura post. Questo scatto è stato distribuito nelle agenzie di microstock nel gennaio 2012, ha realizzato complessivamente circa 100 $ di vendite per un totale di 110 download. Le persone che hanno acquistato questa fotografia nel 48% dei casi cercavano la parola lemon, nel 31% tree e nel 5% citrus (che ci da lo spunto per ricordare che è importante inserire anche il nome specifico e corretto delle piante e dei fiori che destiniamo al mercato microstock).
I dati di scatto non sono nulla di particolarmente ricercato: priorità di diaframma e f/8. In questo caso, essendo la scena ad alto contrasto tra i limoni in primo piano ed il cielo chiaro sullo sfondo, sapevo già al momento dello scatto che avrei dovuto lavorare in postproduzione con Lightroom per recuperare quanto più dettaglio possibile dalle zone in ombra. Ho pertanto ringraziato il sensore full frame della mia Canon 5D MKII che, scattando a ISO 100 e in modalità rigorosamente RAW, ha permesso di recuperare tutto quello che si poteva in termini di definizione delle parti scure.
Il momento creativo arriva alla mattina verso le 07.00. Stavo tranquillamente riprendendomi dai postumi di una serata un po’ movimentata, sdraiato sul sacco a pelo e nella mia tenda igloo. Ad un certo punto sento un botto sulla tenda e mi ricordo che, essendo sotto un limoneto, i limoni cadono. E, soprattutto, i limoni si fotografano! Armato di macchina fotografica, mutande e ciabatte esco dal mio rifugio e inizio il servizio fotografico al limoneto. Sono da ricoverare? Magari sì, ma so anche che molti dei microstoccari che stanno leggendo questo post hanno gli stessi miei comportamenti apparentemente irrazionali quando ti si accende la lampadina sulla testa. Va’ che i fotografi microstock sono degli animali strani!
Perché questa immagine e non un’altra? Ho scattato una ventina di fotografie del limoneto e circa la metà sono state distribuite (naturalmente, su Shutterstock e Fotolia ho avuto i risultati di vendita migliori). Onestamente non sapevo quante immagini avrebbero funzionato e se avrebbero venduto, ma ricordavo un principio letto in qualche libro di fotografia di cui ho perso memoria: se ci sono molti soggetti possibili in una fotografia, semplifica al massimo raggruppando e dando ordine. In questa immagine, la composizione vincente onestamente mi è venuta un po’ per caso: due gruppi di tre limoni sono gradevoli da vedere e introducono ordine tra le infinite possibilità di scatto e raggruppamento alternative. L’immagine qui di fianco fa parte della stessa serie e a mio parere è stata azzeccata per la ridotta profondità di campo, tuttavia non convince come la prima. La foglia in primo piano non perfettamente sana ed il limone in basso a cui sono state bruciate le alte luci (zona bianca senza dettaglio) l’hanno penalizzata anche se l’intenzione poteva essere buona.
Perché funziona? A mio parere funziona per la composizione (due gruppi da tre limoni, introduce un ordine in una situazione che avrebbe potuto essere molto caotica per la marea di scelte possibili), per i colori saturi e complementari, per l’inquadratura della pianta dal basso, che ci permette di uscire dal già visto rispetto ad un limone fotografato still life con inquadratura laterale. L’immagine di apertura post funziona in modo non eccezionale, vende poco ma è costante nel tempo. E’ il tipo di immagine microstock che preferisco: non fa il botto appena venduta, ma continua a rendere negli anni.
Invito i lettori volenterosi a commentare liberamente. Vi ringrazio per tutti gli spunti che mi avete indicato in precedenza e che saranno oggetto dei prossimi post dedicati ai temi che mi avete proposto. Se non ne avete abbastanza, vi invito anche a leggere gli altri post della serie Vendere foto on line!
Che dire, il numero tre è sempre il migliore :)
Ciao Paolo, volevo farti i complimenti per l’idea che hai avuto, per i preziosissimi suggerimenti e per la chiarezza ed ironia con cui li esponi.
Ho appena iniziato a vendere qualche fotografia su Microstock, in particolare uno di quelli da te citati (Fotolia).. ad oggi ho venduto tre copie vendute di un paesaggio marino all’alba, non ho caricate molte ed alcune sono state scartate per motivi che non mi sono del tutto chiari ..
Forse questo argomento potrebbe essere di aiuto a chi, come me, ha poca esperienza nel campo del microstock. Grazie per i tuoi consigli, vedrò di farne tesoro.
Ciao Giovanni,
Sono io a complimentarmi per il tuo sito, che invito a visionare ai lettori di questo blog su http://www.nikonphotographers.it/giovannimalandrino. Oltre al look professionale del sito, mi è piaciuta la galleria dedicata ai colori della natura e ai tuoi scatti macro. Per quanto riguarda il microstock pensa che anche io ho venduto la mia prima fotografia (un binario ferroviario in mezzo alla neve) proprio su Fotolia. Tieni conto che con il tipo di scatti che fai tu potresti anche mirare ad altri mercati. Mai pensato a Fine Art America? Ne riparleremo…
A presto
Paolo
Grazie mille Paolo, per aver visitato il mio piccolo sito e per le belle parole .. dette da un fotografo con la tua esperienza, hanno per me grande valore. Mi hai aperto un nuovo mondo, non conosco Fine Art America ed in attesa di un tuo articolo, che leggerò con avidità, proverò ad informarmi.. Pensa che su fotolia mi hanno scartato tutte quelle foto relative alle macro che hai visto, ci sono rimasto un pò male, ma riproverò con scatti migliori anche grazie ai tuoi suggerimenti. Buona serata!
Grazie mille Paolo, per aver visitato il mio piccolo sito e per le belle parole .. dette da un fotografo con la tua esperienza, hanno per me grande valore. Mi hai aperto un nuovo mondo, non conosco Fine Art America ed in attesa di un tuo articolo, che leggerò con avidità, proverò ad informarmi.. Pensa che su fotolia mi hanno scartato tutte quelle foto relative alle macro che hai visto, ci sono rimasto un pò male, ma riproverò con scatti migliori anche grazie ai tuoi suggerimenti. Buona serata!
Grazie Paolo per gli utili consigli.
Avrei alcune domande sui microstock:
– Puoi caricare le foto RAW oppur edevi convertirle ?
– Che programma usi per le keywords ?
– Oltre a Fotolia e Shutterstock quali agenzie consiglieresti ?
– Solo Shutterstock permette di individuare le parole cercate dai compratori ?
– Quante foto hai in vendita ?
-Altre domande prossimamente… ….
Grazie !
Ciao Federico, grazie del commento. Visto che sei preciso nelle domande cercherò di essere preciso nelle risposte.
1) In alcuni siti è possibile caricare RAW ma personalmente carico tutto in JPG. Mi semplifica il flusso di lavoro.
2) Inserisco le keywords con Lightroom. Al momento uso la versione 4. Tra l’altro, ultimamente i prezzi sono diventati finalmente accessibili.
3) Le mie agenzie preferite sono, nell’ordine: Shutterstock, Fotolia, iStock, Alamy, Dreamstime, 123RF. Da tenere d’occhio anche Depositphoto e Panthermedia, che incominciano a dare risultati interessanti.
4) Per le mie statistiche sulle keyword mi baso sulle informazioni di Shutterstock. Anche Dreamstime permette ricerche
5) Quante foto ho in vendita in totale è un po’ difficile da calcolare. In sintesi: contribuisco a 25 agenzie, su Shuttesrtock il mio portfolio è di 2225 immagini, Fotolia 2708.
Se hai altre domande, spara!
A presto
Paolo
Paolo, a proposito di keyword, ho notato che quasi tutte le agenzie permettono di mdodificarle anche dopo il processo approvativo invece fotolia no.
E’ chiaro che è megio impostarle bene a monte una volta sola in post produzione e trovarsele già belle pronte su tutti i siti dove si upload l’immagine, ma se qualcosa è sfuggita trovo anche utile dare la possibilità di farlo dopo. Mi confermi che su fotolia non si può fare, o sono io che non ci arrivo?
Ciao e grazie
Ciao Gianluca,
Ho appena finito di smanettare su Fotolia e ti confermo che se tu non ci arrivi, allora ti tengo compagnia e siamo in due. Sembra che non sia proprio possibile eliminare/aggiungere keyword, ma solo posizionare le keyword più in alto o in basso nell’ordine di inserimento. Questo per Fotolia ha senso perché sembra (e sottolineo “sembra”: sul web circolano molte leggende) che le prime sette keyword per Fotolia abbiano un peso maggiore rispetto alle restanti. L’unica soluzione che mi viene in mente è cancellare la fotografia e inviarla nuovamente con le keyword aggiustate, ma si impiegherebbe veramente troppo tempo per un risultato che magari non sarà apprezzabile.
I nostri colleghi di microstock hanno suggerimenti diversi?
Grazie
Ciao , sto leggendo i tuoi articolo , avrei una domanda anche io :
Su Alamy nel mettere le immagini in vendita come rights managet non si guadagna di più rispetto al royalty free seppur immagino che come numero queste vendano di più ???
Ciao Vincenzo,
Allora allora… ho avuto il tuo stesso dubbio circa un anno fa, quando ho incominciato a contribuire a Alamy. Io non ho una risposta che posso sostenere con dei dati concreti. Ti posso dire quello che faccio io: licenza royalty free. Sono convinto che il destino di tutto il mercato fotografico vada verso questa direzione. E’ vero che con il rights management guadagni molto di più per singola vendita, ma la complessità dell’utilizzo di questo tipo di licenza da parte del cliente la rende appetibile solo da un numero ristrettissimo di acquirenti. Pertanto preferisco vendere a meno (che comunque, su Alamy, in diversi casi per me ha voluto dire guadagnare netti anche 50$ a fotografia royalty free) ma vendere più spesso. Non è una verità assoluta: è solo la mia opinione.
Grazie del messaggio!
Paolo
Paolo, finalmente un italiano (esperto) con cui si può parlare di microstock !
In rete non trovo molte statistiche in italiano, in inglese ce ne sono diverse.
Io ho iniziato alla fine del 2010 (inizio 2011).
Non sono certo ai tuoi livelli, neppure come “stile fotografico e bravura”.
Ci sono comunque diversi dubbi che forse tu puoi chiarire.
Vediamone uno alla volta
– Per le agenzie è meglio mettere poche o molte keywords ?
Mi spiego meglio.
Cosa intende Fotolia con pertinenza ?
Che differenza c’è tra BestSeller e popolarità quando riordino le ricerche ?
Forse inserendo poche parole chiavi il motore ti mette tra i primi risultati.
Sei riuscito a capire come funzionano gli algoritmi di ricerca per le varie agenzie ?
Per shutterstock ho notato invece che anche se inserisco 50 keywords, poi nella foto vengono popolate centinaia di nuove parole chiavi non inserite dal fotografo.
Poi vorrei anche discutere sulle varie agenzie e i risultati “Tempo dedicato/guadagni”.
Ciao e grazie !
Federico
Ciao Federico,
Porca miseria, mi fai essere contento di avere aperto questo blog di fatto un mese fa! Grazie del complimento.
Vediamo…il tema delle keywords. Quante ce ne vogliono? Io una risposta definitiva non la ho. Questo perché gli algoritmi delle varie agenzie che ordinano i risultati di ricerca delle immagini sono tenuti (giustamente) nascosti per evitare che qualcuno s’ingegni per bypassarli, un po’ come i risultati delle ricerche in Google. Però ti posso dire quello che faccio io e perchè. Io inserisco sempre tra le 30 e le 35 keywords. Il motivo è questo: con meno keywords rischio di non essere esaustivo, oltre le 35 alcune agenzie non le accettano. Soprattutto, mantenendo il limite massimo a 35, mi tolgo dalla tentazione di inserire keyword non rilevanti che irriterebbero solamente l’acquirente. Tieni inoltre conto che sembra (ma il condizionale è d’obbligo) che alcune agenzie (Fotolia? Siamo sicuri? Mistero!) diano maggiormente peso alle prime keywords inserite rispetto alle ultime. Siccome non ho nessuna intenzione di mettermi ad ordinare le keywords di tutte le mie immagini dalla più importante a quella meno altrimenti mi prende l’esaurimento nervoso, la mia soluzione è di limitarne il numero evitando il rischio di fare spam (diciamocelo chiaramente: con 50 keyword la tentazione c’è!) (a me viene!).
Per farla breve: tra 30 e 35 keyword. Non ho nessuna prova che sia il metodo migliore, ma vado a buonsenso.
Sul tema tempo dedicato/guadagni possiamo scrivere un post solo su questo ma, per farla estremamente breve: Shutterstock, Fotolia, Alamy, 123RF. Fuori iStock e Dreamstime (contribuire su queste agenzie solo se non hai figli piccoli e hai tempo da dedicare al microstock)
Grazie Federico e a presto
Ciao,
ok per le keywords, comunque io di solito ne metto poco meno di 50. Con Shutterstock invece quasi sempre 50.
Se ne ho 48 con Shutterstock aggiungo keyword con doppie parole, suggerite dal loro sistema. Ad esempio un muro di mattoni rossi le keyw. possono essere: brick, red, background, ma magari shutterstock suggerisce anche background wall, red brick, brick wall… non so se mi sono spiegato.
Per le agenzie aggiungerei DepositPhoto, ma toglierei Alamy. Su questa ho venduto in 3 anni 3 foto (ad alti guadagni), ma non mi hanno ancora pagato.
Sto invece provando con Zoonar (da meno di un mese, zero vendite).
Con DreamsTime sto avendo delle vendite da circa 6 mesi, prima era fermo e volevo abbandonarla.
Per Istock invece ho provato per 2 anni e mezzo a farmi accettare e poi finalmente ho inziato a caricare. Uso il sw: DeepMeta e il caricamento è abbastanza veloce.
Un’altra agenzia con un po’ di vendite (lontanissime da ShutterStock è CAnSTockPhoto).
PS Di bambini piccoli ne ho 3 !.
Ciao alla prossima.
Federico
Ciao Federico,
Hai ragione: anche Canstockphoto mi ha dato delle soddisfazioni ed ha un flusso di upload semplicissimo (non bisogna inserire le categorie). Sono invece un po’ tiepido su Zoonar: contribuisco da diversi anni ma con scarsissimi risultati di vendita. Non mollo ancora, ma è una delle agenzie che stavo considerando per un possibile abbandono futuro.
PS: se hai tre bambini piccoli e riesci anche ad occuparti di microstock allora sono io che devo venire a ripetizioni da te. Vuol dire che hai un flusso di lavoro veramente ottimizzato!
A presto
Paolo
A seguire la vostra conversazione mi sto facendo una cultura sull’argomento.
Al momento sono stato accettato al primo colpo su Fotolia, dove ho cariato una decina di foto, e ad oggi sono rimbalzato su shutterstock, istock e dreamstime.
Anche io ho già il lavoro a tempo pieno perciò ho cominciato a dedicarci un po’ di tempo “serale” ma devo ancora trovare un giusto equilibrio.
Pensavo di puntare su shutterstock e fotolia e lasciar perdere le altre… che ne pensate ?
PS: Paolo sarebbe utile avere l’avviso per email ad eventuali risposte ai commenti.
Ciao Alfredo,
Ho l’impressione che siamo veramente in tanti a essere fotografi microstock part-time, magari utilizzando il tempo serale tra impegni familiari e non. Io per primo dedico al microstock prevalentemente i dopocena e i lunghi viaggi durante le mie trasferte lavorative. Per quanto riguarda la tua scelta di agenzie è ottima: hai scelto le quattro che rappresentano la spina dorsale di quasi tutti i microstoccari che conosco. L’unica sulla quale ho ultimamente qualche perplessità è Dreamstime: lavoro extra per inserire le categorie ma poche entrate.
PS: grazie per il suggerimento sull’avviso per le risposte ai commenti. Semplicemente non ci avevo pensato! Ingenuità di chi scrive un blog da poco più di un mese, scusate. Adesso mi ingegno con qualche soluzione.
Ciao a tutti,
visto che Paolo ci ospita nel suo blog vediamo di sfruttare questa possibilità !
Un saluto e un augurio ad Alfredo che inizia ora questa avventura !
Unico piccolo consiglio: se collabori con più agenzie scrivi sempre i dati sul file jpg e tutto in inglese.
Ora pensavo di analizzare i pro e i contro (e i Vs. pareri) su alcune agenzie.
Fotolia:
Volevo sapere come siete messi in classifica su Fotolia, dato che nel loro forum è “severamente” vietato parlare di prezzi e punteggi !
Io sono al 6.500 (classifica assoluta) e 1.800 (settimanale).
Nel mio caso da circa 2 mesi Fotolia rifiuta quasi tutte le mie foto.
Una volta avevo una percentuale di accettazione del 40% circa, adesso sulle ultime 30 foto ne hanno accettata 1 !
Capita anche a Voi ?
Le vendite inoltre secondo me sono in calo. Diciamo che sono fortunato se vendo 2 foto al giorno (con tariffa base abbonamento).
Un saluto.
Federico ha dato un suggerimento importante che io avevo dato per scontato ma in effetti non lo è. Dati su file jpg ed in inglese subito, altrimenti finiresti presto ad avere un flusso lavorativo ingestibile per l’enorme mole di inserimento dati.
Per quanto riguarda Fotolia: attualmente sono al 3.090 classifica assoluta, 1.070 settimanale. La mia percentuale di accettazione non è variata di molto negli anni ed è circa al 50-60% anche nelle ultime settimane. C’è però un dato che mi è balzato all’occhio quando ho letto i numeri di Federico: anche io sono stato per moltissimi mesi esattamente al 6.500 posto. Io rispetto Fotolia perchè mi aiuta a pagare il mutuo di casa e per me rimane una delle migliori agenzie, ma non è che le classifiche sono calcolate un po’ “ad minchiam”?
Sempre più interessante, anche i commenti.
Una domanda : che significa scrivere i dati su file jpg ed in inglese subito ?
Ciao e grazie
Gp
Ciao Gianluca,
Significa questo. Ogni fotografia digitale non contiene solamente l’immagine, ma anche una serie di dati che accompagnano la stessa ed in essa sono contenuti. Ad esempio i dati di scatto, oppure il titolo dell’immagine o le keyword (parole chiave utili alla ricerca) che tu decidi di inserire. Questi dati, generalmente chiamati metadati, li puoi inserire in diversi modi e con diversi software. Personalmente utilizzo un software chiamato Adobe Lightroom, ma ne esistono a centinaia in rete e gratuiti.
L’osservazione originale era relativa al fatto che i metadati (principalmente titolo dell’immagine, descrizione e parole chiave) sono più semplici da inserire subito all’interno della fotografia e poi fare l’upload anziché inserirli di volta in volta per ogni singola agenzia. Inoltre, visto che il mondo del microstock è prevalentemente anglosassone, è più efficiente utilizzare da subito titoli, descrizioni e parole chiave in inglese.
Se hai bisogno di supporto specifico siamo tutti a disposizione. Non farti falsi problemi perché su questo blog ci si da una mano.
A presto
Paolo
Grazie Paolo,
chiarissimo.
Ah, stamattina mi hanno accettato le prime 4 foto su alamy :-) adesso tornerò alla carica su shutterstock che me ne aveva accettata solo una e poi quello che mi sembra il più esigente iStock che mi ha bocciato 2 volte, ma ero molto meno preparato di ora.
Ciao e grazie ancora.
Gianluca,
Vai vai vai! E vai anche con iStock che recentemente ha abbassato la soglia qualitativa di molto. Non so se sia una bella cosa nel lungo periodo, ma di sicuro è molto più semplice farsi accettare immagini da un paio di mesi a questa parte. Approfitta della situazione!
Grazie per l’incoraggiamento paolo ma iStock mi ha appena bocciato per la 3 volta :((
In compenso mi sono state accettate diverse immagini su Fotolia e ho ricevuto dei messaggi che mi inviato a compilare il modulo per le tasse. Serve a qualcosa o lascio perdere?
Ho visto che l’Italia è tra i paesi convenzionati e bisognerebbe compilare un modulo. Mi dai un consiglio?
Ciao e grazie ancora.
Mi spiace per iStock! Tieni comunque conto che se vuoi darti da fare, Shutterstock e Fotolia sono le due agenzie su cui investire.
Per quanto riguarda il modulo tasse il consiglio è quello di compilarlo nel tuo interesse. Questo perchè altrimenti Fotolia applica una percentuale di tassazione di default che è superiore a quella di un paese che ha accordi convenzionati come l’Italia. Sintesi: sì modulo = meno tasse sulla singola immagine = maggiorni guadagni.
Su istock è necessario mandare foto dissimili fra loro nel genere (di buona fattura) per non ricevere picche. (così dice chi ci è entrato)
Comunque non so se è un buon momento per entrare in istock visto le news di questi mesi…
Io ne rimango fuori, al momento.
Concordo con l’analisi fatta da Davide in merito alla foto dissimili.
Ci aggiungo due cose:
1) Non inviate foto di castelli europei o edifici che potrebbero essere anche lontanamente coperti da copyright e iStock. Bocciano tutto (ne so qualcosa, modestamente).
2) Sapete che negli ultimi mesi iStock per me sta vendendo moltissimo? Non sono esclusivista e sto assistendo ad un fenomeno opposto a chi ha scelto l’esclusività. Leggevo infatti sul web che molti sono pentiti della scelta di mettere il 100% delle proprie uova nel paniere di iStock invece che differenziare il rischio.
Ciao Paolo, secondo te…. ci si può “campare” con il microstock? o è, e deve restare solo una passione retribuita, un secondo lavoro insomma.
Ciao Christian,
Sì, ci si può campare e diverse persone lo fanno. Ma…
1) Bisogna prenderla molto seriamente, non “vado in vacanza, scatto qualche foto e poi la vendo”
2) Bisogna darsi un tempo per spiccare il volo ragionevole. Se mi chiedi una stima, un buon triennio di lavoro quasi full time nel mondo del microstock può permetterti di raggiungere uno stipendio decente (non eccezionale: decente). Per questo consiglio a tutti di avvicinarsi al microstock avendo già un lavoro principale, magari prendendola un po’ più comoda coi tempi, e di fare il grande salto solo dopo diversi anni.
A presto