Scommetto che un articolo così originale non l’avevi mai letto!
Dopo i telegiornali, dopo che se ne è parlato su tutte le radio, dopo che tutte le riviste hanno realizzato i loro speciale buoni propositi per il nuovo anno anche qui su fotoguadagnare.com parliamo di buoni propositi e obiettivi per il 2015. Si tratta però di propositi esclusivamente fotografici.
In passato avevo delle liste di propositi lunghe quasi un centinaio di righe. Naturalmente la percentuale di realizzazione era decisamente bassa perché già da fine gennaio si constatavano le prime crepe nella mia volontà. Oggi, passati i quarant’anni, mi è giunto il dono della parziale saggezza e quindi mi limito a tre propositi. Però ho voglia di rimboccarmi le maniche per realizzarli sul serio!
.
Corsi di fotografica
Nel 2014 mi è accaduto un episodio spiacevole. Ve lo racconto.
Credo nella formazione continua in tutte le cose, soprattutto in fotografia. So di essere un po’ pigro e quindi mi obbligo a fare almeno un corso di aggiornamento all’anno in aula. Per il 2014 avevo scelto un corso di fotografia creativa di otto incontri da due ore, costo 400 euro. Sulla carta l’insegnante prometteva bene: buona esperienza di fotografo, si parlava di un’ottima capacità di comunicazione… Ve la faccio breve. Un disastro. Agli ultimi due incontri non sono andato, almeno ho risparmiato la benzina.
Il tema del corso non l’ho capito, le spiegazioni (???) erano così confuse che al termine della lezione non avevo idea di cosa avessimo parlato. L’unica cosa che mi sono portato a casa è la lezione che un buon fotografo non è necessariamente un buon insegnante: ok che era un corso di fotografia creativa, ma un minimo di logica nei discorsi e pianificazione della lezione ci deve essere!
Quest’anno continuerò a credere nella formazione ma sceglierò di investire il mio budget annuale (metto sempre da parte circa 500 euro per la formazione fotografica) in modo diverso. Esplorerò le opportunità di formazione online. Lo farò in tre modi diversi:
- Fonti gratuite su Youtube. E’ un mondo, c’è veramente di tutto (anche tanta immondizia). Inizierò guardandomi la serie completa dei video di Roberto Tomesani sul canale Tauvisual. A costo zero.
- Corsi di lynda.com. Ho avuto modo di visionarne un paio e mi sembrano molto più competenti di alcuni corsi dal vivo a cui ho partecipato negli scorsi anni. Curano sia gli aspetti di fotografia, sia quelli di business.
- eBook vari: ho molte idee, ma la lista è ancora da pianificare nel dettaglio.
.
Fotografia microstock: ricavi +15%
Proseguirò la mia avventura iniziata nel 2008 con la fotografia microstock (se non sai di cosa si tratta puoi leggere l’articolo Da dove inizio?). Nel corso dell’ultimo biennio ho avuto un incremento delle vendite medio di circa il 10% annuo. Trattandosi di un tasso di crescita enormemente superiore all’inflazione italiana e in decisa controtendenza rispetto alla crisi economica europea, sono veramente soddisfatto.
Nel 2015 mi piacerebbe fare un po’ meglio e utilizzerò tre strategie:
- Proseguirò a fare upload costanti di circa 30 immagini a settimana su 25 agenzie microstock a macrostock. Stimo un 48 invii da 30 immagini nel 2015.
- Diversificazione della mia offerta: maggiore focus sulla fotografia still life oltre a fotografia paesaggistica e di architettura, di cui attualmente il mio portfolio fotografico è già saturo.
- Diversificazione del mio stile: sviluppo di una serie di preset su Lightroom che mi permettano di proporre prodotti diversi dal già visto, magari osando decisamente di più in postproduzione
.
Vendere fotografie online: nuovi percorsi
Vorrei evitare di chiudermi nella pur bella avventura della fotografia microstock, esplorando sentieri per me nuovi per la vendita di fotografie online. Anche perché puntare tutto su un unico cavallo, quello del microstock, è comunque rischioso nonostante personalmente abbia scelto di non contribuire in esclusiva ad alcuna agenzia fotografica. Questo perché così come il microstock è arrivato qualche anno fa e ha stravolto parte del mercato fotografico, non è detto che tra cinque anni non arrivi un’altra rivoluzione che stravolgerà il microstock, lasciandoci con il cerino in mano. Stavo valutando un paio di opportunità:
- fineartamerica.com. Si tratta di un sito dedicato alla vendita di illustrazioni e fotografie con possibilità di stampa su supporto deciso dal cliente. Siamo all’opposto del microstock: prezzi alti, stampe di qualità. Ho già avuto diverse vendite interessanti ma è una strada che voglio esplorare con maggiore approfondimento.
- http://www.zazzle.com/ Sito che permette di personalizzare oggettistica di ogni tipo e i gadget più strani con le proprie illustrazioni e fotografie. Sono presente su questo sito da un paio di mesi con qualche timida vendita. Anche qui c’è spazio per approfondire e capire se c’è trippa per gatti.
.
Conclusioni
La voglia di fare c’è e anche le idee, ma bisogna essere realistici e specifici sugli obiettivi che ci proponiamo per evitare di ritrovarsi con tanta energia spesa in direzioni diverse e un pugno di mosche in mano. Per questo ho scelto solo tre obiettivi.
Spesso sopravvalutiamo quello che possiamo fare in un giorno, ma sottovalutiamo quello che possiamo fare in un anno.
E tu? Hai voglia di raccontarmi cosa vuoi combinare in questo 2015?
Ci vediamo qui tra un anno per vedere cosa abbiamo concluso!
.
.
Fotoguadagnare.com vive grazie al passaparola. Se condividi con i pulsanti social che trovi sotto ci darai una mano a crescere!
Ottimi spunti per un neonato anno e che dire? In bocca al lupo.
Comincio io, ecco i miei propositi per 2015:
1) Migliorare le mie conoscenze fotografiche e sul microstock mediante l’acquisto di ebook e libri cartacei. Ho cominciato oggi con l’acquisto del tuo libro;
2) Grazie all’ausilio di research.picworkflow.com ho creato una lista di temi, una sorta di project12 del microstock, a cui dedicarmi così per riprendere gli upload visto che ultimamente, avendo poche idee, ho inviato poche foto;
3) Aggiornare la struttura del mio blog con nuovi servizi per aumentare la visibilità e pubblicare alcuni articoli che sto scrivendo su Lightroom e non solo;
Questi sono i miei buoni propositi per il 2015.
Grazie della fiducia! Mi piace molto il tuo punto 2. Quasi quasi…
Sul punto 2 potremmo farci un articolo… avrei un idea.
Se ti va di lavorare sull’idea, sai dove trovarmi!
Ciao. Mi piacerebbe conoscere qualcosa sulle “timide vendite” di Zazzle, che non ho mai usato. Grazie.
Ciao Marco,
Come anticipato, per me Zazzle è ancora in fase “beta” e sto cercando di capire se mi piace oppure no. Le mie timide vendite si riferiscono prevalentemente a cartoline e ciondoli (una cosa decisamente “barocca” per i gusti di noi italiani, ma per qualche strano motivo all’estero vende). Stiamo parlando di pochi euro. Vedo molto potenziale, ma anche molto lavoro di comunicazione da fare. Con il microstock hai chi vende per te, con Zazzle devi inventarti dei modi per riuscire a raggiungere il tuo pubblico. Se l’argomento interessa, vi tengo aggiornati sulla mia avventura!
Sì, mi interessa.
Ad ogni modo più che il tipo di merce venduta, ero curioso di conoscere il tipo di immagine finita nel prodotto finale.
Se vuoi toglierti la curiosità, ecco il mio negozio su Zazzle: http://www.zazzle.com/photoitaly
Per quanto le vendite siano poche e di scarso valore, se metto in conto che ho dedicato pochissimo tempo alla promozione non mi posso lamentare!
Insomma: per me è una possibile strada da tentare. Valuterò nel 2015 quanto sforzo dedicare a questo progetto.
Commento anche su fineartamerica:
Mai usato. Uso tuttavia (nel senso che ho pochissime immagini in vendita e nessun risultato) “crated” che, a prima vista, mi sembra identico.
Se conosci anche crated: sembra anche a te identico? Oppure mi sfugge qualcosa?
Grazie,
Marco
Ciao Marco,
Non conosco Crated ma posso darci un’occhiata.
Sarebbe interessante avere notizie per esperienza diretta. Ho aperto anch’io da poco su zazzle certo che c’è molto lavoro da fare per preparare gli oggetti. Poi leggevo che se decidi di chiudere non c’è modo di cancellare le foto. Su quest’ultimo punto però non so se effettivamente è così.
Io per ora non ho venduto nulla come su FAA, ho poche cose per valutare.
Ciao a tutti
Paolo, che dire, sempre ottimo articolo.
Una curiosità, anche io mi sono avvicinato a Fine Art America, ma mi ha un po’ spaventato l’impossibilità all’utilizzo di FTP e l’assenza di un uploader alternativo decente (come quello di Alamy). Ho cercato alternative valide su internet, certo che uploadare al max cinque file alla volta mi sembra lento come processo…tu hai trovato qualche soluzione?
Ciao Mitch,
Purtroppo risposta negativa. Non mi risultano scorciatoie all’upload di pochi file alla volta. D’altronde, FAA ha una filosofia opposta a quella del microstock dove invece la massa fa la forza. A me è capitato di vendere su FAA un’immagine per quasi duecento dollari ad un francese che si doveva arredare la parete della piscina del suo alloggio di Rio de Janeiro. Diciamo che i clienti sono decisamente diversi dal microstock!
Ciao a tutti e buon anno…
L’opzione FAA è interessante; a questo indirizzo una discussione su Linkedin:
https://www.linkedin.com/groups/Anyone-Using-Fine-Art-America-1844529.S.5841355833711026176
Mi sembra di aver capito che ci sono luci ed ombre a proposito di FAA sotto vari aspetti; il più importante probabilmente è che dobbiamo impegnarci in prima persona a cercare i clienti altrimenti sembra che il tutto si riduca solo ad una “vetrina” per farci conoscere…
Per Paolo: visto che su FAA prediligono foto fine art, non molto apprezzate sul microstock, sarei curioso di visitare la tua galleria per vedere quale foto, dall’intero tuo lavoro, hai selezionato e presentato su FAA.
Inoltre il tuo account è un free o è a pagamento?
Ciao,
Francesco.
Ecco il link alla mia galleria (username: Paolo Modena)
http://fineartamerica.com/art/all/paolo+modena/all
Il mio account è a pagamento: costa veramente pochi euro.
Anche io ho venduto con FAA ma per ora solo una foto e ad un prezzo molto basso.. Considerando però che ho pochi file, 5 o 6, non è male..
Comunque potrebbe essere un mio proposito per quest’anno, puntare un po’ di pi sulle stampe.. Ma per ora me ne vado nelle Filippine!!! :)
Bella galleria Paolo,
qualche curiosità a proposito: hai avuto qualche problema su FAA a proposito di liberatorie relative a sculture, architetture ecc? In definitiva valgono sempre le regole adottate dai microstock per quanto riguardano tutti i diritti da rispettare?
Per quanto riguarda l’accettazione delle immagini che tipo di selezione fanno? accanita come su Shutterstock oppure sono un po’ più malleabili?
A proposito del nick name con la quale presentare il portfolio sarebbe utile utilizzare sempre uno stesso nome oppure questo aspetto è indifferente ai fini anche della pubblicizzazione dell’intero proprio lavoro su varie piattaforme on-line?
Grazie
ciao
Ciao Francesco,
Vado diritto alle tue domande.
1) Non ho mai avuto problemi di liberatorie
2) Non c’è un processo di accettazione delle immagini: sei tu che decidi cosa pubblicare
3) Personalmente ho scelto un nick name diverso. Non perché sia necessario, ma ho preferito creare due linee distinte di prodotti: una popolare (microstock) e una un po’ più ricercata (FAA)
Ci fai sapere come andrà la tua avventura su FAA se decidi di lanciarti? Dai che siamo curiosi!
Paolo
Vorrei chiarita una curiosità. Mi sono imbattuto un paio di volte sia Zazzle, si su FAA, ma non ho mai speso del tempo a capire bene come funzionano. Probabilmente perché neofita del microstock mi sono maggiormente (per quel poco tempo a disposizione disponibile) dedicato ad esso piuttosto che cercare altre vie, altre strade per vendere il mio piccolo portfolio di foto on line.
La domanda che mi sorge è dettata dalla logica del microstock. Ben tutti qui sappiamo che il fotografo microstock deve fare una scelta tra exclusive o non-exlusive (un ragionamento per definire una scelta tra questa dicotomia l’avevo fatto su non-photographer in un articolo datato giugno 2014. Questo il link http://www.non-photographer.com/argomenti/microstock-experience/exclusive-o-non-exclusive-questo-e-il-problema/ ).
Ora, la mia curiosità da chiarire deriva proprio dal ragionamento sul binomio tra exclusive o non-exclusive photographer.
Ho già chiarito che sconosco il mondo di Zazzle (sembra il titolo di un fantasy) e di FAA per cui mi chiedo (vi chiedo, in realtà):
Essendo le mie foto, nella stragrande maggioranza dei casi, non esclusive, è possibile sfruttare le immagini presenti nelle agenzie microstock anche per siti come FAA o Zuzzle
Ciao Ivan e grazie che passi da queste parti a leggere.
A dirla tutta io ho aggirato il problema: siccome per ogni soggetto che scelgo (es. panorama di Firenze) scatto una trentina di immagini e ne seleziono ed elaboro in media una decina per la vendita, una di queste lo metto in un folder dedicato a FAA e la invio solo qui. Ma anche se inviassi una stessa immagine a microstock e Zazzle, ammesso che io non sia fotografo exclusive e la mia immagine non sia exclusive con alcuna agenzia, non vedo particolari problemi legali.
Voi che dite? Mi sbaglio?
Io non mi sono avvicinato a Fine Art America perchè il watermark non mi sembra protegga abbastanza le foto.. si corre il rischio di molti furti di immagine… non so se il gioco valga la candela… Una volta avevo inviato una mail per sapere se quantomeno si poteva spostare il watermark almeno nella parte centrale ma non mi hanno nemmeno risposto… Buon 2015 e buone vendite…
In effetti Gandolfo non ha tutti i torti: i preview delle immagini caricate su FAA sono già di discrete dimensioni (a video) e mi sembra di vedere, dalla galleria di Paolo, anche senza nessun watermark. Quindi il furto di immagini è sicuramente possibile ma chi decide di vendere on line credo che debba mettere in conto il rischio. Non mi ricordo dove ho letto che “troppi sogni nel cassetto…prendono la muffa”. Forse è meglio rischiare che qualcuno ci rubi qualche sogno piuttosto che non tentare di realizzarne uno.
Comunque sul sito di FAA alla pagina
http://fineartamerica.com/contactus.html
al punto 65 si possono trovare notizie a riguardo su “How secure are my images on this site?”
Certo Poalo, se mi lancio su FAA farò sapere come va; al momento concentro il mio poco tempo libero su microstock.
ciao.
Segnalo che FAA permette, dalle impostazioni, di decidere se utilizzare o meno il watermark nelle foto anche se consigliano di non utilizzarlo per favorire l’acquirente.
Unica cosa non sapevo che bisogna autopromuoversi.
Non ho capito una cosa, le vendite su FAA devono essere in esclusiva? mi son perso un passaggio…
Ciao Mitch,
Non mi risulta che ci sia esclusività.
A proposito di esclusività al punto 25 della FAQ di FAA si legge:
Domanda: If I sell through Fine Art America, do I have to be exclusive here?
Risposta: “No. You do NOT have to be exclusive here. You can sell through any other website that you want to, including Fine Art America competitors.”
Per cui mi sembra sia confermata la risposta di Paolo..
Per iscriversi è meglio FineArtAmerica o FineArtEuropa? oppure, come sembra, è irrilevante?
@Bertagna: mi sembra di aver capito che se si ha un account free occorre sponsorizzarsi da soli..e la vedrei una gran perdita di tempo;
con un account a pagamento (mi sembra circa 30$ annui) il motore di ricerca di FAA ci considera un po’ di più.
La cosa comunque non mi è chiara per cui resto in attesa di altri commenti.
PS. per chi ha esperienza: qual’è il portfolio minimo per poter arrivare a pagarci almeno le spese?
Grazie Francesco per l’info!
Devo dire che ormai sono tre anni che sono iscritto a FAA con account a pagamento e me lo sono sempre ripagato abbondantemente. Basta una vendita all’anno!
Segnalo anche:
http://www.allposters.it/help/aboutus.html
al quale contribuiscono diversi artisti di FAA
Dunque le immagini che uso per il microstock potrei anche utilizzarle su FAA. A parte Paolo che ha aggirato il problema, qualcun altro ha esperienza diretta in merito?
@Ivan: sembrerebbe di sì: se non si è data l’esclusività a nessuna agenzia credo proprio che i possano utillizzare su FAA le stesse immagini del microstock (a patto che il soggetto sia apprezzabile anche come stampa da appendere e non troppo commerciale…).
Avrei molte domanda da fare su FAA ed intanto ne butto giù un paio:
1) visto che non ci sono revisori, chi garantisce sulla qualità finale della stampa? La profilazione del colore, la gestione della nitidezza ecc. sono argomenti importanti per una stampa Fine Art. Chi li gestisce? e chi garantisce almeno un minimo standard di qualità sul risultato ottenuto?
Il cliente finale, quello che paga, come può essere certo della qualità di stampa?
2) come si definiscono i prezzi dei propri guadagni (i Mark-up come vengono definiti) in modo tale da poter essere in linea con il mercato FAA?
A proposito di Model Releases su cose, persone, marchi ecc. credo che sia necessaria una certa attenzione anche su FAA. Da come mi sembra di capire, dal seguente link che rimanda ai termini d’uso per i Contributor,
http://fineartamerica.com/termsofuse.html?document=contributortermsofuse
anche per le immagini su FAA vigono le stesse restrizioni tenute dalle agenzie microstock.
Nonostante tutto guardando diverse gallerie di utenti FAA mi sembra di vedere molte immagini (che contengono marchi noti come CocaCola, Ferrari ecc, o volti di persone riconoscibili ecc) di cui ho dubbi che il contributor detenga le relative liberatorie…
Sarebbe interessante un approfondimento…
ciao,
io ho iniziato da più di un anno a caricare foto su FAA.
Ogni tanto mi capita una vendita da record, così come succede con Alamy.
Ma secondo me è importante continuare a caricare anche presso le altre agenzie minori come Pond5, Veer, BigstockPhoto, zoonar, crestock, ecc… che anche se con poche vendite mensili riescono insieme a fare un po’ di guadagno.
Le migliori rimangono sempre Shutter e Fotolia, purtroppo il primo è diventato sempre più esigente in termini di accettazione.
Con Fotolia non iscritto al DollarPhotoClub ma leggendo in giro mi sembra la scelta vincente.
Voi come siete messi in classifica generale e settimanale ?
Proverò anch’io a caricare 30 foto a settimana, anche se sarà difficile. Inoltre con le percentuali di accettazione di Shutterstock vuole dire che aumenterò il mio portfolio di circa 5 foto alla settimana. E a voi come va ?
Ciao Francesco e grazie per il commento chiarificatore.
Beh! Cercherò di aprire una finestra sul mercato di FAA. Ci avevo pensato, ma adesso è giunta l’ora di provare.
Ciao Ivan ed in bocca al lupo…
Io su FAA ho appena caricato 5 immagini intanto per vedere un po’ come funziona.
Per il momento mi sembra di aver capito alcune cose che potrebbero essere utili anche per gli altri:
1) Iscrivendosi e caricando immagini su Fine Art America, in automatico tutto il portfolio viene caricato anche su Fine Art Europa, Fine Art England ecc ecc che sono dei cloni di FAA dedicati ad altri mercati. In realtà con le credenziali di accesso a FAA possiamo accedere e modificare i portfoli anche sugli altri siti per cui credo che iscriversi ad uno o all’altro sito sia indifferente.
In automatico ho visto che tutto il portfolio viene caricato anche su pixel.com (sito collegato a FAA)
2) è il contributors che definisce i prezzi netti che vuole riscuotere per ogni immagine e per ogni dimensione (10×15 20×30 30×40 cm ecc). In base alla nostra richiesta poi FAA definisce il prezzo finale al compratore. Per alcuni prezzi (esempio la stampa su cover di cellulare) FAA definisce anche una richiesta minima sotto la quale il contributors non può andare.
Per le immagini invece la richiesta di guadagno è libera: qui sta un po’ il problema perchè non è semplice definire un prezzo corretto che sia congruente alle nostre aspettative ma che non ponga fuori mercato le nostre foto rendendole di fatto invendibili.
Qui chiedo aiuto a Paolo che sicuramente ha più esperienza.
3) al terzo upload di immagine si è aperta una finestra che mi chiede se voglio vendere le immagini con licenza RF o RM su pixel.com (oltre che come stampa on-demand su FAA).
Al momento o soprasseduto ma mi sembra di aver capito che scegliendo di vendere anche le licenze delle immagini su pixel.com possiamo, per queste, definire il guadagno netto per ogni licenza venduta (quindi non a percentuale come sui vari microstock). Il costo finale della foto al compratore sarà dato dal nostro guadagno più il guadagno di Pixel.com
Anche qui è utile un confronto con Paolo per capire se, secondo lui, è utile consentire la vendita delle licenze su pixel.com ed in particolare con che tipo di licenza RF o RM?
Per ora è tutto, se raccolgo altri elementi utili ci sentiamo,
ciao.
Francesco,
Grazie del competente commento. Per quanto riguarda la fascia di prezzo su cui collocarsi la ritengo una scelta del tutto personale. Per le mie immagini ho fatto semplicemente così: sono andato a cercare immagini su FAA su soggetti simili ai miei ed ho collocato i miei prezzi del 25% sopra la loro media prezzo (insomma: più care delle altre, ma non troppo).
Devo invece dire che su Pixel.com non ho approfondito a sufficienza. Nei prossimi giorni andrò a curiosare per chiarirmi le idee, ma in linea generale ritengo la scelta RF come la vincente per il fotografo nella maggior parte delle situazioni.
Ciao Paolo puoi chiarire meglio. . . . .sviluppo di una serie di preset su Lightroom che mi permettano di proporre prodotti diversi dal già visto, magari osando decisamente di più in postproduzione.
Ciao e grazie.
Ciao Giuseppe,
Intendo sviluppare una serie di preset Lightroom (quelli nella colonna di sinistra nel modulo Develop, per intenderci) che mi permettano di lavorare velocemente sulle mie immagini ma con un risultato finale diverso dal solito. Vorrei cercare di proporre immagini non “già viste”, magari forzando di più su temi come saturazione selettiva o strumenti come il Graduated Filter.
Insomma, ci sto lavorando e mi devo ancora chiarire le idee, ma secondo me sarebbe utile per caratterizzarsi un po’.
Paolo
Ciao Paolo,
come funziona DollarPhotoClub?
E’ possibile iscriversi come contributor oppure è un sito partner di Fotolia che provvede, se si decide di accettare, a girare l’intero portfolio anche su questa piattaforma?
Secondo te conviene accettare di far vendere Fotoia anche su Dollar? Ed è possibile ebventualmente accettare in un secondo momento?
Grazie,
ciao
Francesco.
Ciao Francesco,
Per quanto riguarda DollarPhotoClub la polemica online è stata molta e senza una reale conclusione.
Io posso parlare della mia esperienza diretta: sono contributor Fotolia con opzione DolarPhotoClub e, per quanto riguarda il mio portfolio, ho avuto dei risultati di vendita positivi da quanto l’opzione è stata attivata. Penso che tu possa attivare l’opzione anche in un secondo momento e senza problemi.
A presto
Scrivo per segnalare la mia esperienza con fineartamerica: iscrizione premium (30 dollari) fatta a maggio 2015. Vendite scarse ma questo è un problema del mio portfolio. Quello che mi ha urtato è che il nuovo pagamento di 30 dollari mi è stato già addebitato a gennaio 2016: quindi pagai 30 dollari per soli 7 mesi. Mi sarei aspettato di dover pagare nuovamente nel maggio 2016.
ciao!!!!