Mi chiamo Paolo Gallo, ho 42 anni e sono anche un fotografo.

Amo fotografare. Tantissimo. E per qualche misterioso motivo continuo ancora a farlo nonostante gli impegni lavorativi, famigliari ed economici siano costantemente alla porta a bussare.

Riesco a continuare a fotografare in una giornata di sole 24 ore grazie alla passione, ma anche perché ho imparato qualche trucco che ti svelerò in questo articolo. Piccole azioni facili da realizzare, ma che hanno fatto un’enorme differenza tra chiudere la mia fotocamera in un cassetto oppure continuare a utilizzarla con felicità mia e della mia famiglia che mi vede felice. Ho scelto di essere un papà fotografo!

Ho iniziato a fotografare su pellicola, come forse anche tu, e ho amato questa attività tantissimo negli ultimi 25 anni. Nel 2007 ho scoperto la fotografia microstock e ho iniziato a vendere fotografie presso agenzie online come Shutterstock, Fotolia e 123RF (sono le tre agenzie che ti consiglio se vuoi iniziare a farlo anche tu).

Fotografia-Immagini-Microstock-Foto-Fotografo-Vendere-OnlineIl motivo che mi ha spinto a vendere fotografie è stata la ricerca della soddisfazione del mio ego più che quella economica. Mi piace sapere che qualcuno, dall’altra parte del mondo, in questo momento sta acquistando una mia immagine ed è disposto a pagarla perché gli piace o gli serve. Detto questo, a seguire sono arrivate le soddisfazioni economiche abbinate alla mia attività fotografica e tutto sembrava procedere per il meglio.

E poi.. e poi… e poi le cose fortunatamente sono andate bene anche nel mio lavoro a tempo pieno di impiegato. Carriera che vuole dire maggiore responsabilità, maggiori riunioni in tarda serata, maggiori richieste di essere presente in azienda anche il sabato. Ma anche minore tempo in attività come fotografo.

E poi…e poi… tredici mesi fa arriva il regalo più bello. Si chiama Lorenzo. Entra nella vita mia e di mia moglie privandoci del sonno, sporcando tutta la cucina quando tira la pappa sul muro, piangendo senza apparente motivo e rendendoci enormemente più felici in questa bellissimo casino da lui creato anche con un certo orgoglio. L’unica vera cosa che un pizzico mi dispiace è che il tempo per fotografare diventa ancora meno, quando non è addirittura impossibile trovarlo.

Quindi cosa fare? Tra provare a continuare a fotografare e abbandonare la mia macchina fotografica per i prossimi 12 anni scelgo la prima opzione. Ecco come ho fatto per riuscire a ritrovare il tempo e a non mollare.

Il papà fotografo: piano in 3 passi

La mia riorganizzazione di vita e di fotografo è riassunta in 3 passi.

  1. Svegliarsi presto alla mattina per fotografare

  2. Avere un sistema

  3. Pianificare in anticipo

Nulla di complicato e, proprio per questo, si tratta di un sistema estremamente efficiente. Ho letto tantissimi libri sulla gestione del tempo e sull’ottimizzazione dell’efficienza lavorativa. Alcuni libri molto utili, altri libri sono stati una colossale perdita di tempo (un libro sull’organizzazione del tempo che ti fa perdere tempo a leggerlo è sicuramente un fallimento). I tre passi che vedi sopra sono la sintesi di quello che ha funzionato nella mia vita reale, con un figlio reale, un lavoro da impiegato reale e una moglie che ogni tanto vorrebbe anche avere un po’ di tempo dedicato per lei. Solo tre passi: facili da ricordare, chiari e focalizzati.

1 – Svegliarsi presto alla mattina per fotografare

In verità svegliarsi presto non solo per fotografare, ma anche per organizzare il proprio lavoro di fotografo. Anche se non ho mai amato la sveglia all’alba se non costretto, l’arrivo di un figlio ha reso enormemente preziosi i pochi momenti liberi. Il problema è usarli senza sottrarre qualcosa alla tua famiglia.

Fotografia-Immagini-Microstock-Foto-Fotografo-Vendere-OnlineA prescindere dal fatto che tu abbia un figlio o meno, la verità è che alzarsi presto alla mattina è semplicemente un gesto di volontà. E non si tratta necessariamente di sottrarre tempo al sonno (anche se gli ultimi mesi hanno dimostrato scientificamente che posso sopravvivere per settimane dormendo 4 ore a notte intervallate da diverse sveglie biberon). Dopo attenta autoanalisi mi sono personalmente reso conto che potevo continuare ad alzarmi circa un’ora prima dei miei famigliari e non sottrarre ore al sonno in un semplice modo.

Quale? Non faccio più zapping in televisione. Dopocena, dopo avere sistemato il bimbo, assieme a mia moglie ci guardiamo un metà di film che abbiamo scelto assieme. Lo dividiamo in due serate e cerchiamo di andare a dormire non oltre le 22.30. Semplice.

Il problema è alla mattina: come fare a convincersi a uscire da letto un’ora prima di essere investito dagli impegni famigliari?

Trucchi per il fotografo dormiglione

  • La sera prima pensa a cosa farai di interessante in quell’ora la mattina seguente. Cerca di essere bello carico. La sensazione da cercare è quella della sera prima di Natale, quando la mattina seguente ti alzavi contento dei regali che potevi finalmente aprire. Questo metodo non funziona se invece aprivi i regali già la sera del 24 dicembre. In questo caso passa al punto seguente.

  • Il papà fotografo salta fuori dal letto subito (senza fare troppo rumore, che gli altri dormono…) e senza pensare. L’attività fisica, anche minima, anche solo camminare in casa, serve per riattivare il tuo metabolismo e accendere il cervello.

  • Se sei single, un’ottima idea è quella di mettere la sveglia in un’altra stanza. Come nel punto sopra, camminare riattiva il metabolismo.

  • Acqua fresca sul viso o meglio ancora una doccia al volo. Dopodiché vestititi subito, prima che il tuo cervello se ne renda conto. A quel punto, vestito e lavato, ti odierai molto ma dirai vabbè, visto che ormai sono in piedi a questo punto fotografo…

  • Caffè, caffè, caffè…

Cosa fare del tuo tempo

Abbiamo detto che guadagnare un’ora al mattino non è poi così difficile. Naturalmente lo abbiamo detto, riuscire farlo è un’altra cosa. Ma la differenza tra essere un fotografo e uno che molla è anche data dalla volontà e di questa devi essere responsabile tu. Ricordati solo di farti i complimenti quando riuscirai per una settimana di seguito a alzarti un’ora prima della tua famiglia: te lo meriti!

Con un bambino piccolo avere un’ora di tempo non interrotto è un piccolo miracolo: si impara a diventare particolarmente efficienti. Ti dico come utilizzo personalmente il mio tempo guadagnato, senza avere la pretesa di dare una ricetta valida in assoluto e per tutti.

  • Momento d’ispirazione per il papà fotografo: 10 minuti di lettura riviste, lettura di alcune pagine di libri di fotografia, revisione della mia cartella sul pc in cui salvo le immagini che mi hanno particolarmente colpito, visione delle immagini ritagliate dai giornali che tengo nel mio archivio.

  • 30 minuti di lavoro nel mio studio casalingo di still life. Finalmente si prende in mano la macchina fotografica! Se sei interessato a sapere com’è organizzato il mio studio fotografico puoi trovare tutti i dettagli Creare foto Still Life: sfida 100 euro. In alternativa, quando ho voglia di uscire, ho la fortuna di avere un ampio giardino che in primavera ed estate mi permette di scattare e sperimentare fuori casa.

  • 20 minuti di lavoro al PC: postproduzione, inserimento keywork per le immagini destinate al microstock ma anche formazione. Esistono tantissimi tutorial interessanti e gratuiti su cose fotografiche che non ho ancora realizzato.

2 – Avere un sistema di lavoro

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Leggi anche essere organizzati. Si tratta di tutte quelle microabitudini di fotografo che ti permettono di velocizzare attività di routine e concentrarti solo su quello che è veramente importante, quello che solo tu sai e puoi fare, ad esempio tutto ciò che è legato agli aspetti creativi della fotografia.

Le attività di routine, come la preparazione della borsa fotografica o l’organizzazione del tuo flusso di lavoro, sono estremamente personali ma sono caratterizzate da due cose:

  1. Richiedono tempo che sarebbe meglio usare in altro modo

  2. Se sbagli, rischi di mandare a monte la tua prossima occasione fotografica. Tipo una scheda di memoria piena nel momento peggiore e senza averne una di ricambio.

Ecco alcune delle abitudini che fanno parte del mio sistema di lavoro: usale per prenderne ispirazione e creare le tue.

  • Lascia sempre la fotocamera in piena efficienza per la prossima sessione.

    • Batteria carica

    • Batteria di riserva carica e nella borsa della fotocamera

    • Scheda di memoria formattata

    • Scheda di memoria di riserva formattata e nella borsa

    • Pulizia dell’obiettivo.

    • Treppiede portatile vicino alla borsa

    • Impostazioni della fotocamera già configurate

    • Tutto quello che è necessario perché tu possa prendere la tua fotocamera al volo ed essere immediatamente operativo per cogliere occasioni inaspettate.

  • La tua scrivania di fotografo (se sei così fortunato da avere un’area dedicata): tavolo di lavoro libero per quanto possibile. Ok, al massimo il dinosauro di plastica di tuo figlio, ma non di più.

  • Iniziare con puntualità la sessione di lavoro fotografico

  • Se puoi, dimenticati del telefono. Lascialo in un cassetto e prova a vedere se il mondo sopravvive senza di te per qualche decina di minuti. Anche tu hai diritto al tuo tempo.

  • Se la sessione fotografica prevede la pratica, studia sempre cosa hanno fatto i fotografi prima di te. Che si tratti di un luogo, di un tema, di fotografia still life.

  • Usa delle check list per ridurre le possibilità di errori e dimenticanze. Esempi:

    • Check list della tua attrezzatura prima di un viaggio

    • Check list (o, meglio, shooting list) di cosa vorrai fotografare durante un viaggio

    • Check list per ottimizzare l’ordine delle operazioni nelle attività di fotoritocco

    • Check list per l’organizzazione dell’archiviazione dei tuoi file (cosa succede dal momento in cui scarichi i file dalla scheda di memoria al tuo pc? Dove vanno gli originali? Organizzerai dei backup?)

  • Ritornato a casa da una sessione fotografica, fai il download delle immagini prima di andare a dormire, fai una copia di sicurezza su hard disk esterno e formatta la scheda di memoria.

3 – Pianificare in anticipo

LFotografia-Immagini-Microstock-Foto-Fotografo-Vendere-Onlinea pianificazione è un elemento fondamentale per aumentare la produttività del poco tempo a disposizione.

Aumentare la produttività… mi sa molto di americano e un po’ mette ansia parlare di produrre produrre produrre. Ma la verità è che ci siamo alzati dal letto prima per riuscire a concludere qualcosa che riguarda la tua passione per la fotografia e non per navigare su Facebook e buttare via altro tempo.

Ti puoi alzare un’ora prima, avere una lista di cose da fare ma se non avrai pianificato con anticipo cosa fare e quando farlo ti ritroverai con una bella lista di buone intenzioni non realizzate e che contribuirà alla tua frustrazione.

Questo non vuole dire diventare un fanatico della pianificazione. Sia il precisino che pianifica ogni singolo minuto, sia l’artista che ama improvvisare e seguire la creatività finiscono per essere frustrati. Tuttavia è importante avere una traccia delle attività che vorrai concludere e crearla con un certo anticipo. Chiarire quelli che sono i tuoi obiettivi prima della prossima sessione fotografica ti permette non solo di andare più veloce, ma soprattutto di seguire una direzione precisa.

Cosa vuoi fare, fotograficamente parlando domani? Fotografare? Finire di selezionare le fotografie delle tue ultime vacanze? Fare del fotoritocco? Di quante immagini, più o meno? Oppure preferisci aggiornarti leggendo un libro di fotografia?

Qualsiasi sia la tua scelta, questa deve essere una, devi individuare con precisione quando la farai e deve essere la prima cosa che farai durante il prossimo momento che dedicherai alla fotografia, siano 10 minuti o due ore.

Questo piccolo gesto di volontà, ovvero decidere cosa fare e fare solo quello, ti permetterà di evitare di:

  • Vagare senza meta su Facebook

  • Giocare a quel videogioco, solo per dieci minuti… anzi venti… anzi trenta e poi smetto…

  • Prendere la macchina fotografica in mano, uscire di casa ma mentre che ci sei porti l’immondizia e vai a prendere il giornale e a fare la spesa e a fare benzina…

insomma, ci siamo capiti. Suona famigliare? Anche a me. Ci sono cascato tante volte.

Utilizzare il tuo tempo in modo efficiente, fotograficamente parlando, ha anche una piacevolissima conseguenza: ti da un senso di controllo sulle tue attività e crea il giusto ritmo sul resto della giornata. Il senso di pienezza che deriva dall’avere utilizzato bene il preziosissimo e scarso tempo a disposizione ti permette di fare ulteriori miracoli produttivi nel resto della giornata.

Fotografia-Immagini-Microstock-Foto-Fotografo-Vendere-OnlineUn’ultima cosa: ricordati che sei un papà. Se veramente non riesci a fare le attività che hai pianificato perché tuo figlio è esploso a piangere nel bel mezzo e hai dovuto seguire la crisi prima che diventasse una guerra di nervi con tua moglie (o tuo marito)… perdonati. Non sei infallibile e la pianificazione è importante ma non può diventare così rigida da essere un’ingessatura. Te lo ripeto perché è importante: pianifica, ma se veramente non ce la fai a rispettare quanto avevi sperato, allora perdonati. Non sei infallibile.

Conclusioni

Essere un papà fotografo vuole dire essere un papà e poi, se avanza tempo, un fotografo. Il sistema che ti ho proposto è quello che utilizzo io quotidianamente e si basa su esperienza vera. Sono strafelice di essere un giovanissimo (???) papà di 42 anni, ma alcuni aspetti della mia vita hanno richiesto un minimo di organizzazione per continuare ad essere coltivati. La fotografia è uno di questi.

Faccio crescere la mia passione fotografica con tre azioni:

  • Mi sveglio prima alla mattina

  • Mi sono dotato di un sistema di lavoro

  • Pianifico meglio quello che voglio fare

Alla fine, non sono grandi sacrifici in cambio della splendida avventura di essere genitore!

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Sei anche tu una mamma o un papà fotografa/o? Hai voglia di condividere la tua esperienza?

Scrivi un commento a questo post, che ci aiutiamo a vicenda…

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