La sfida più difficile per il fotografo microstock è sicuramente quella di emergere nell’enorme massa di fotografi oggi presenti nelle agenzie online. Nella carriera del fotografo microstock, passati i primi tempi dove il principale scoglio è quello della tecnica e di imparare a fotoritoccare in modo decente, subito dopo arriva la vera montagna da scalare: farsi trovare.
Le strade che ho avuto modo sia di percorrere personalmente, sia di vedere percorrere da altri fotografi microstock sono principalmente due. La prima è quella di cercare una nicchia di mercato non ancora sfruttata, tema così vasto che sarà poi trattato in un articolo dedicato. La seconda via per cercare un posto al sole è quella di proporre un tema magari già sfruttato, ma con una veste grafica completamente diversa rispetto a quanto già visto. Si tratta di una strada faticosa ma che porta molti frutti in quanto essere il primo a sfruttare un’idea permette di emergere nelle ricerche negli archivi fotografici per gli anni a venire grazie al vantaggio competitivo dato dal fatto di essere il primo.
Ok: abbiamo individuato il problema. E ora arriva il dunque: come proporre in modo diverso qualcosa già visto? Il trucco che vi propongo oggi è sufficientemente flessibile da essere applicato ad una moltitudine di situazioni ed oggetti, in modo tale da permettervi di stupire l’acquirente. Si tratta di un effetto fumo (finto) ottenuto in modo estremamente semplice e con il solo utilizzo di una torcia tascabile ed una stringa di una scarpa da ginnastica. Qui puoi trovare il link al tutorial online, realizzato da quel ricercatore dello stupore fotografico di Evan Sharboneau. Ho acquistato il suo corso circa sei mesi fa (al momento era in promozione a 47$) presso questo sito ed ho “rubato” moltissime idee adattandole al mondo del microstock. Nel corso dei prossimi mesi vi racconterò dei miei esperimenti creativi e soprattuto di come sono stati accolti dal mercato. Ma torniamo alla nostra immagine di partenza.
In estrema sintesi, ho realizzato la fotografia che vedete sopra, denominata Black Magic, utilizzando una maschera tribale acquistata durante le vacanze in Kenya ed allestendo un set con sfondo scuro in una stanza quasi completamente buia. Ho montato un obiettivo macro a ottica fissa 70mm su Canon 5D MKII e messo a fuoco manualmente con apertura f/16. Ho variato diversi tempi di esposizione, ma attorno ai 25 secondi si ottengono i risultati migliori. Naturalmente, per questo genere di scatto sono obbligatori treppiede, scatto remoto (o autoscatto) e blocco dello specchio. Ricorda inoltre che in questo tipo di immagine tutti i granelli di polvere si vedranno e ti complicheranno la postproduzione: avere una buona pulizia del set fotografico all’origine ti risparmierà ore di ritocchi successivi. Raccomando sempre una pompetta dell’aria per pulire dalla polvere prima di scattare.
Una volta premuto il pulsante di scatto (due volte: la prima per alzare lo specchio, la seconda per aprire l’otturatore), ho illuminato la maschera dall’altro e, con la stessa mano con cui tenevo la torcia tascabile, facevo ballare una stringa delle scarpe bianca lasciata a penzoloni fino a sfiorare il piano su cui era appoggiato la maschera.
Il risultato lo vedete sopra e le vendite sono state ottime. Quello che più mi piace di questo trucco fotografico è il fatto che sia molto flessibile e si presta ad una miriade di interpretazioni. E’ ad esempio interessante vederlo applicato ad una mela, oppure ad una mano. E’ semplice, veloce, si presta ad una miriade di interpretazioni su oggetti diversi.
Questo trucco fotografico è uno dei possibili modi per ridare fantasia interpretativa al fotografo di microstock in crisi creativa. Prossimamente ne proporrò altri, ma ti invito a contattarmi mediante questa mail qualora avessi spunti, link, suggerimenti utili che illustrino trucchi fotografici semplici e utili per il fotografo di microstock.
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